A turbare la vita degli alberi secolari e l’equilibrio naturale l’uomo, tra gli ospiti forse più indesiderati. Persiste il fenomeno dei tagli abusivi nei boschi ed é evidente la sofferenza dei fusti indifesi che vengono abbattuti senza criterio e con estrema violenza. Tutto questo ovviamente arricchisce il bagaglio sottoculturale dell’ uomo boia che finge di non sapere che tagliando gli alberi in quel modo potrebbe provocare danni seri a tutto il sistema.
La famiglia degli Aceri comprende numerose specie, abbastanza diverse fra loro. Ma tutte hanno lo stesso tipo di frutto, inconfondibile con la sua doppia ala che gli permette di volare frullando come un’elica. Le foglie sono grandi e divise in 3-5 lobi più o meno appuntiti, simili a quelle del platano. Ma il platano si distingue immediatamente dell’acero per la scorza e per i frutti. Il carattere di riconoscimento principale del Faggio invece è il tronco grigio chiaro e liscio, come una colonna. Sono caratteristiche anche le gemme scure e appuntite. Le foglie sono lucide e hanno il bordo leggermente ondulato. Il frutto sembra un piccolo riccio di castagna spinoso; i semi sono scuri e spigolosi. Entrambi gli alberi si trovano nella catena montuosa dell’Appennino e quindi nel Parco del Partenio.
La natura, violentata e privata di questi imponenti organismi vegetali,chiede aiuto alla parte sana dell’umanità che difende e rispetta tutto il creato a differenza di altri. A parte i controlli che potrebbero essere intensificati, si potrebbe difendere il Parco del Partenio acquistando legna da ardere presso le industrie boschive o i rivenditori muniti di autorizzazioni e tracciabilità. Un piccolo gesto, che ogni cittadino scrupoloso e lungimirante, potrebbe e dovrebbe compiere pensando al rispetto del bene comune, e non all’irrisorio risparmio economico che potrebbe essere solo immediato. L’illegalità andrebbe debellata ogni giorno attraverso la diffusione e l’insegnamento delle buone maniere, rispetto ed educazione. Un ruolo fondamentale lo ricoprono sicuramente la scuola e la famiglia. È doveroso ricordare che noi tutti siamo collocati a valle di questi maestosi boschi, i quali custodiscono meravigliosi alberi, che con le loro imponenti radici, trattengono il terreno e limitano il fenomeno di erosione. Non scarichiamo le responsabilità sugli altri, siano essi enti, istituzioni o persone, meglio il contributo fattivo di ognuno di noi, ricordando che il mondo ci ospita.
(Il Faggio, L’Acero)