Dopo i funerali di Roma svoltisi stamattina è la volta di Napoli, Pino Daniele arriva nella sua città per l’ultima volta. Ecco il racconto della nostra inviata Daniela Guerriero che ci farà toccare con mano questi momenti indimenticabili.
“Per la prima volta Napoli non urla. Tutto tace. Anche gli applausi sembrano stentati, la gente assiste a questo momento memorabile con occhi lucidi, incollati al maxischermo, che per la folla accorsa in piazza Plebiscito è piccolo, non consente di capire molto quello che sta accadendo in diretta. Del resto qui oggi non si sta per guardare. Si sta… per stare, anche se quel noto “c’ero anchio” oggi volevamo risparmiarcelo tutti. La cerimonia si svolge fuori dalla Basilica, su di un palco allestito per l’occasione, sotto un cielo che trattiene tutte le lacrime. Un applauso lunghissimo all’arrivo della salma ed ha inizio la celebrazione. Nel silenzio si sente gridare: un medico. Un passaparola tra la tanta gente, la folla si apre arriva un dottore, uno dei tanti amanti della musica di Pino. Una signora ha avuto un malore per la tanta emozione. Napoli è surreale. Mai vista una cosa simile. Bar, negozi, tutto chiuso, tutti in piazza. La città si è fermata. Non si sente un clacson, persino le suonerie dei cellulari sono silenziose. Il Cardinale Sepe dal pulpito afferma: “Un messaggero del nostro popolo, un messaggero della nostra città. Arrivederci Pino”. Solo allora, liberatorio arriva l’applauso, come un grido, come un pianto corale. Una lanterna luminosa vola verso il cielo e le note di Napul’è sono tristi come non lo sono mai state.
Ancora una sua canzone, e ancora un’altra e poi come alla fine di un concerto, le luci si spengono, le casse si ammutoliscono. La gente con lo stesso silenzio addosso libera la piazza. Rumore di scarpe e di acqua che adesso scorre dal cielo forte, con una puntualità che ha del mistico. Pino non c’è più, stasera si è nascosto a spiare cosa succedeva sulla Terra e Napoli ha fatto finta di non vederlo, dietro quella nuvola commossa”. (Daniela Guerriero)