SOLENNITA’ DI PENTECOSTE – ANNO A – Dal Vangelo secondo Giovanni 20,19-23
Dopo la Sua risurrezione, Gesù rimane sulla terra insieme agli apostoli per ben quaranta giorni cioè fino al giorno della Sua Ascensione al cielo. Dopo dieci giorni Egli, come aveva promesso, effonde il Suo Santo Spirito. Oggi celebriamo, infatti, proprio questa solennità, la Pentecoste: la discesa dello Spirito Santo su Maria Vergine e gli Apostoli. Immaginiamo, dunque, gli Apostoli la sera dell’Ascensione di Gesù il quale, mentre sale al cielo, insiste nel comando chiaro e preciso e dice: ‘’ Andate, predicate il mio Vangelo, battezzate … ‘’. Ma quei poveri uomini avranno pensato: ‘’E dove andiamo? Chi crederà alle nostre parole?’’ Forse avranno ricordato anche le altre parole di Gesù: ‘’Vi mando come pecore in mezzo a lupi. Vi perseguiteranno. Mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Se hanno odiato me, odieranno anche voi …’’ C’era da spaventarsi. Ma qualcuno degli apostoli sicuramente avrà anche ricordato le parole di Gesù: ‘’Non vi lascerò orfani. Vi manderò un altro Consolatore che rimarrà con voi per sempre …. Lo Spirito Santo… Lui vi darà coraggio, Lui vi guiderà alla verità … ‘’. Pensando a questa promessa, gli apostoli si chiusero nel cenacolo e si misero ad aspettare. Avevano paura perché capivano che l’impresa di Gesù era impossibile con le sole forze umane. Paura perché avevano già fatto esperienza dei propri limiti. Infatti ricordavano di essere scappati dall’orto degli ulivi … Giuda aveva tradito … Pietro aveva rinnegato … Ecco perché, con Maria, attendono il dono dello Spirito: erano diventati umili e cominciavano a credere veramente che senza Gesù e senza il Suo Spirito, non potevano fare niente. Venne la Pentecoste e furono pieni di consolazione e di coraggio, Pietro parla pubblicamente nella piazza a Gerusalemme e grida la sua fede: ‘’ Gesù, che voi avete crocifisso, è risorto! In nessun altro c’è salvezza’’. Inizia l’epoca del martirio, l’epoca del sangue versato per la fede. Ma questa bellissima vicenda appartiene al passato oppure è ancora possibile? La Pentecoste non è una stagione che passa ma è una condizione di vita della Chiesa. In ogni momento della nostra esistenza dobbiamo invocare lo Spirito, insieme, uniti con Maria, la regina dell’umiltà. Ma per fare cosa? Per obbedire al comando di Gesù: Come il Padre ha mandato me, così io mando voi ‘’. Gesù dice: ‘’ io mando te! ‘’ Ma chi di noi avverte l’emozione di essere ‘’ inviato da Cristo? ‘’ Soltanto lo Spirito Santo può donarci la luce per capire la consegna di Cristo. Invochiamolo!
Don Giuseppe Parisi