Nei giorni 22, 23, 24 settembre si è svolto a Sanremo al Palafiori il 22° Festival della Canzone d’Autore in favore della LILT. Manifestazione, per nobili motivi, come sempre riuscita, perchè preparata da persone competenti sotto la direzione del Maestro Ermanno Croce. Tra le tre targhe messe a disposizione per i partecipanti, il premio per il miglior testo è stato vinto da Antonio Cessari, originario di Avella (AV). Riportiamo gli avvenimenti che coinvolgono questo autore poichè è stato nel Molise, ad Isernia, per alcuni anni all’inizio del 2000 e qui a ricominciato a scrivere dopo un periodo di interruzione. Di lui abbiamo già parlato in altre occasioni ma vogliamo qui ricordare la sua passione per la musica pur avendo nella vita fatto altro. Ha calcato solo per poco i palcoscenici piccoli e grandi. Proprio per questo potremmo definirlo un musicista suigeneris. Il suo stile che a prima vista può sembrare cantautorale è basato in maggior parte sulla cronaca e sugli eventi che lo circondano piuttosto che su questioni intime. In più in diversi casi diventa persino didascalico. La musica quasi sempre ballabile e orecchiabile. Per quanto riguarda il brano che ha vinto non possiamo dire molto perchè, partecipando alle selezioni di Area Sanremo, per Sanremo giovani, dovrà, per il momento, rimanere inedito. Possiamo però ripetere le motivazioni addotte dalla giuria: “dirompente, dissacrante, terribilmente attuale”.
Praticamente una canzone bomba nelle mani, anzi nella voce, di un ragazzo sedicenne, Federico Salvadori, di San Miniato, che sembra di altri tempi. Ottimi risultati a scuola, massimamente nelle materie scientifiche e campione di scacchi, oltre che allievo della scuola di canto e recitazione Ecstudios di Fucecchio. Questo strano connubbio è risultato vincente al Festival degli Autori. Un grande in bocca al lupo quindi a Federico Salvadori e Antonio Cessari.