Sognare è un atto di pura immaginazione, che attesta in tutti gli uomini un potere creativo, che se fosse disponibile in veglia, farebbe di ogni uomo un Dante o Shakespeare. Non saremo state grandi come due poeti che hanno scritto la storia della letteratura, ma la scelta della specialità “giornalismo” ci ha aiutate a realizzare i sogni e gli obbiettivi che c’eravamo poste. Uno di questi obbiettivi è quello di conquistare il guidoncino verde per la prima volta nella storia del nostro gruppo scout. Inizialmente era un’avventura tutta nuova da scoprire, non solo per noi ma anche per i nostri capi. Il primo passo è stato informarci e capire per bene cosa fosse in realtà questo guidoncino: esso è una meta che la squadriglia deve raggiungere dopo aver superato delle ‘prove’: due imprese e una missione. Le imprese vengono scelte dalla squadriglia in base alle competenze degli squadriglieri; mentre la missione viene data dai capi. Ma prima che tutto ciò avvenga bisogna scegliere la specialità adatta per la squadriglia. Dopo aver valutato per bene le nostre competenze, come già detto prima abbiamo scelto la specialità di giornalismo. Successivamente ci siamo dedicate alla scelta delle imprese e abbiamo deciso per la prima di creare un giornalino murale che sarebbe stato pubblicato ogni mese fino a Maggio nel convento di Avella e per la seconda di realizzare un reportage per documentare tutti i monumenti, compreso il nostro convento, del nostro paese e ricostruirne la storia. Assegnati i posti d’azione, cioè i ruoli di tutte le squadrigliere, abbiamo cominciato subito a lavorare per il primo numero del giornalino, le aspettative erano alte ma purtroppo l’impegno non c’è stato da parte di tutte, eravamo sul punto di mollare ma dopo esserci consultate con il nostro capo reparto abbiamo deciso di darci un’altra opportunità, di portare a termine il lavoro e di conquistare il guidoncino. Arrivate a Maggio possiamo dire di essere abbastanza soddisfatte del lavoro svolto, la prima impresa è stata portata quasi al termine, adesso stiamo lavorando per la seconda e abbiamo già notato che, rispetto alla prima, l’impegno è maggiore perché spinte dalla curiosità di conoscere meglio il nostro paese. Concludiamo augurandoci il meglio per questa specialità e ammettendo che siamo partite immature e poco unite come squadriglia ma, anche grazie a questo percorso che abbiamo deciso di intraprendere, siamo migliorate, a livello personale ma anche come squadrigliere riuscendo a lavorare anche per le specialità individuali.
-La squadriglia cicogne del reparto Edelweiss Avella1