La questione referendaria è stata l’occasione, per i Verdi, come per le altre formazioni politiche e ambientaliste, per contribuire alla costruzione di un nuovo sentimento ecologista e per riallacciare un filo di collegamento con gli elettori sui vari territori.
Il semplice dilemma su cui si è svolta la campagna per il referendum da parte delle forze filo governative è stato: trivelle SI, trivelle NO. Per noi il discorso è stato diverso. Noi siamo andati nei territori e nelle città, come volontari, a nostre spese, e abbiamo incontrato tanti cittadini con i quali ci siamo confrontati coinvolgendo, all’occorrenza, anche esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni sensibili alle tematiche ambientali. Abbiamo organizzato dibattiti, convegni, banchetti informativi. Siamo stati nei comuni, nelle scuole, nelle piazze e, insieme ad alcuni preti, nelle chiese di domenica mattina. Abbiamo fatto quello che un movimento ambientalista dovrebbe fare sempre: mobilitarsi e informare i cittadini spiegando le cose in maniera chiara e con onestà.
Quale è la nostra opinione sul mancato raggiungimento del quorum?
Diciamo, prima di tutto, che siamo soddisfatti per i milioni di italiani che hanno detto no alle trivelle. Che era un obiettivo difficile da raggiungere, che eravamo consapevoli delle grandi difficoltà dovute alla disparità di forze sul piano mediatico, ma che abbiamo fatto ugualmente il nostro dovere fino in fondo, sapendo che Golia, questa volta, sarebbe stato più forte del solito.
Ora ci sono altre questioni ambientali, in Irpinia, importantissime – la bonifica dell’ex isochimica, le solofrane con il relativo inquinamento delle falde acquifere, il progetto Nusco che prevede le trivellazioni in alta Irpinia, l’inquinamento del fiume Sabato che coinvolge il serinese che con il sito di smaltimento e trattamento rifiuti che opera a ridosso del centro abitato di San michele di Serino sta creando enormi difficoltà, ecc. – sulle quali è doveroso far sentire la nostra voce sostenendo i vari comitati di cittadini che già, autonomamente e con mille difficoltà, stanno difendendo il loro territorio.
Non ci fermiamo con il referendum, ma continuiamo il cammino iniziato.
Pellegrino Palmieri (Esecutivo regionale dei Verdi)