di Giovanna Acierno
Un anno fa, mentre tutti festeggiavano il 1 Maggio, come è consuetudine. Sonia Cuomo, una giovane ragazza di appena 20 anni, ci lasciava. Venti anni, tanti sogni da inseguire, tanti percorsi appena intrapresi e da portare a compimento, quale quello universitario. Le cose però, non sempre vanno come dovrebbero e quel 1 Maggio 2015, Sonia precipitando per il dirupo, presso la Pineta del Fusaro di Avella, dove era insieme ai suoi amici, abbandonava la sua famiglia, i suoi amici, il suo amore Francesco e i suoi sogni ancora giovani. Amici e parenti hanno deciso di ricordarla così..
Valeria Cuomo (sorella ) Maggio.. ho sempre avuto un bel rapporto con questo mese, lo amavo, si respirava aria di primavera, ora ci combatto, ora l’aria è cupa. Dentro c’è il buio, buio per chi come me lo vive di mancanze, il mese in cui i ricordi saranno più vivi che mai. È l’ennesimo giorno in cui va sempre peggio, la mancanza sempre piú forte, le ferite sempre più aperte, un senso sempre più nullo. Mancano i sorrisi pazzi, i litigi, le urla insieme, le grandi “comunelle”, i progetti, la buonanotte prima di dormire, le confidenze, i segreti, e chi più ne ha, più ne metta. Mi manca correre da lei per chiederle qualunque cosa, per prenderla in giro sui suoi punti deboli, o per strapparle un rarissimo segno d’affetto. Le scrivo tutti i momenti che mi manca, ma ormai a cosa serve? Lei lo saprà? Mi sa di sì, lei sapeva tutto, sapeva far tutto, conosceva ogni cosa, e, soprattutto, sapeva leggermi nella mente, sapeva scavare dentro me. Difficile? Si, difficile leggere una mente contorta come la mia. Sonia, da mille sogni e mille pensieri, oggi fa un anno, un anno senza te, e cosi gli anni che verranno, strazianti. E vorrei tornare la sera per trovare tutto al proprio posto, te al tuo solito posto. Darei tutti i miei domani, per un solo ieri con te, anche solo per il tempo di dire: “Ti voglio bene, scimmiè!”
Maria Pauciullo “Qui il tempo è scandito dagli stessi minuti, i secondi, le ore. Corro più spesso e più in fretta e se mi fermo il rumore di sottofondo che stavo sentendo diventa assordante, perché in fondo questo tempo ha perso parte del suo senso da quando non ci sei. Qui però continuiamo a combattere, a vivere, a reagire, soprattutto a sorridere, perché nella tua mancanza c’è incomprensione e dolore, ma io sento anche te, che mi imponi di ridere. Sento la tua risata:conservata in un angolo della mente. Sento il tuo abbraccio, che se chiudo gli occhi mi riempie il cuore e che non mi lascerà mai, perché lo avevamo promesso. So che ti ritroverò e so che dentro di me io non ti ho mai persa. Se il destino, la vita o chiunque sia ci strappa l’amore, l’amore vero non si perde mai. Tu sei nell’anima, impressa dentro e ci sarai, amore, finché la mia e la tua anima non si ritroveranno.
Valentina Molino. Sembra ieri che ti sentivo ridere, che ti osservavo gioire come una bambina per dei piccoli momenti quotidiani,con quella gioia di vivere che, sorprendentemente,non ti abbandonava mai nonostante i momenti difficili. Invece è passato un anno. Il tempo pesa come un macigno da quando non ci sei e noi cerchiamo di affrontarlo come possiamo, ma ogni giorno,qualunque cosa stiamo facendo,rimane sempre un perenne senso di vuoto. Quest’anno non ha attenuato né il dolore né il senso di incredulità per la tua mancanza, però mi ha dato la speranza, forse la consapevolezza, che tu ci sei ancora; anche se non posso più ascoltare la tua risata, parlarti, essere stretta in un tuo abbraccio, sento che non ci hai abbandonato e sei ancora qui, vicino a noi. Sempre.
Flora Scognamiglio. Qualsiasi cosa faccia, dall’ascoltare musica a guardare il cielo, ti penso. Ti penso e ti sento con me sempre. Se potessi parlarti faccia a faccia ora, ti direi banalmente che mi manchi e che hai lasciato un vuoto enorme. Tutto è cambiato, tutto è stato sconvolto. Io personalmente non so più nulla. Se è giusto stare qui a scriverti, tu cosa ne pensi? Cosa vorresti? Poi avrei infinte altre domande e cose da dirti, che preferisco riservare al momento in cui ci rincontreremo. All’inizio mancava anche l’aria, ora ho smesso di disperarmi e amo pensare che mi sei vicina.. non lasciarmi ancora, io ti porto ovunque. Sei con me. Sogno di riabbracciarti..
Federica De Santis. Sei stata la persona più vitale e vivace che abbia mai conosciuto, con una forza sorprendente e un sorriso che non ti ha mai abbandonato neanche nei momenti negativi. Hai sempre avuto la capacità di superare ogni situazione con grande forza e coraggio! Il tuo sorriso e la tua forza mi forniscono ogni giorno il giusto sostegno per affrontare le giornate che ormai senza te sembrano essere prive di senso, perché quando ti manca una parte di cuore nulla ha più senso, è come se avessi perso un grande riferimento ed esempio di vita. In questo anno di tua assenza ho sempre cercato di farmi forza e di ricordare a tutti quel tuo meraviglioso sorriso che illuminava le nostre giornate! Ogni giorno ti penso, penso a noi, ai tuoi meravigliosi abbracci e a tutto ciò che abbiamo condiviso e soprattuto al bene che abbiamo condiviso che non svanirà mai, perché anche se non ci sei io ti sento in ogni posto e in ogni luogo, ti sento dentro me e nel mio cuore, mi piace immaginarti ogni giorno al mio fianco. So che ci accompagnerai sempre e so che il bene che ci unisce è qualcosa che va oltre ogni spazio e luogo. “Io sono con te in ogni maledetto istante che ci vuole dividere e non ci riesce” ti voglio bene, un bene immenso amore.
Francesco Velotti (fidanzato) “Cosa vuoi che sia, passa tutto quanto, solo un po’ di tempo e ci riderai su”.. e passano giorni, settimane, mesi, ma quel sorriso non torna, il tuo cuore continua a straripare, e lo scorrere del tempo ha acquisito strane prospettive, quel orologio continua a non girare, quelle lancette continuano ad essere ferme, in attesa. In attesa che arrivi qualcuno, qualcosa, un attimo diverso da quella telefonata, da quel delirio silenzioso, da quello struggerti per accettare l’evidenza del dolore. D’un tratto urla, stupore, incredulità, rassegnazione, fredda constatazione, di un avvenimento così insensato da portarsi dietro tante e tante vite, di coloro che erano ancorati forte a quel respiro, a quella felicità contagiosa, che questo maledetto tempo porta dietro, e di tanto in tanto fa arrivarne un eco lontano, confuso. È forse il peggior male, la consapevolezza che lei è qui, ma non lo è più, riuscire a toccare il fondo e continuare a scavare, a procurarsi dolore e sofferenza. Metti a dura prova sai? Riesci a farmi capire di cosa sono capace, dei limiti che non ho mai pensato di avere, e di quanto si possa divenire poveri se privati di una singola persona, la tua persona. Eppure la mia di vita continua, illogicamente, ma va avanti, ed ho dovuto imparare che questa stessa vita ingiusta, la quale segue e disegna per noi percorsi ignoti, da intraprendere a testa bassa e senza indagarsi troppo sulle deviazioni che prende, mi ha regalato il pregio di poter sfiorare la tua bellezza, di poter toccare quell’allegria che portavi dietro anche quando ti rendevi conto di quanto il fato si diverta a giocare con noi. Con te ha teso uno scherzo davvero di pessimo gusto, ma son sicuro che con sprezzante arroganza, ancora una volta, gli avrai sorriso alla grande dritto in faccia, ed è ciò che facciamo ogni giorno noi. Portiamo a questo mondo la potenza che avevi e la gioia di iniziare ogni giorno con un bel caffè, perché in fondo, anche se non puoi, tu sorridici. “Hai sempre visto il meglio di me, perchè sei sempre stata tu la parte migliore di me.” A presto, amore.