di Felice Siniscalchi
Quello di ieri è stato per Avella un pomeriggio speciale, infatti il patrimonio storico-artistico ha avuto un visitatore d’eccezione: Vittorio Sgarbi. Il più famoso critico d’arte italiano arriva accompagnato dal suo autista alle 17.00 al casello autostradale di Baiano, ad accoglierlo il presidente della Fondazione Avella Città D’Arte Antonio Larizza insieme ad altri due membri Ciano e Maiella. La sua visita è stata programmata in occasione della presentazione della guida turistica “Avella e dintorni”, ma il professore innanzitutto vuole visitare Avella di cui ha sentito molto parlare.
Il suo tour inizia dalla “Grotta di San Michele”, presente nella bellezza del paesaggio montano in località “Fusaro” chiusa oramai da oltre un ventennio per il rischio statico. Nonostante i pericoli e la mancanza di elettricità, munito di torcia che porta sempre con se, osserva i dipinti contenuti e tutto ciò che quel ambiente di pace offre. Seconda tappa l’anfiteatro romano dove rimane incantato dalla bellezza e dalla storia che gli viene raccontata dalla dott.ssa Grassi, guida turistica della regione Campania.
Si prosegue, è la volta della Chiesa di San Pietro, lì è in corso la santa Messa e dove anche il parroco rimane meravigliato da quella presenza improvvisa del noto professore al punto di sospendere la predica e salutarlo con un sorriso. A questo punto è giunta l’ora della presentazione ufficiale della guida, c’è un teatro che scalpita, quello Biancardi, colmo di persone in ogni ordine di posti e dove viene accolto come una star. Dopo i vari discorsi, lui che non ama molto i convegni, non si arrende, vuole conoscere tutto di questo paese che gli sta entrando nel cuore e viene accompagnato in giro per altre chiese e chiesette, visita addirittura quella del Purgatorio dove rimane affascinato dal pavimento in maioliche in esso contenuto.
Sono le 22.00, nonostante l’oscurità, ma grazie anche alla luce della luna, si fa portare al Castello dove qui osserva la bellezza è la maestosità del posto e ha un momento di lieve intimità con la sua compagna qui si abbracciano osservando il golfo di Napoli, mai come ieri ben visibile. Ultima tappa le tombe romane dove ormai stanco si appoggia al cancello di ingresso, senza più forze ma felice di tanta bellezza. Ma come fa ad avere un ritmo così dopo il brutto momento che il cuore gli ha fatto passare solo qualche mese fa. Ci confessa in un orecchio: “la mia medicina è l’arte, senza di essa sono un uomo morto”. La notte è ormai calata da diverse ore, e giunto il momento di rifocillarsi e insieme ai membri della Fondazione e al sindaco Domenico Biancardi va a cena presso il noto ristorante il Moera dove gli si propongono le specialità della casa e dove si complimenta con lo chef Francesco Fusco.
Qui si rilassa, fa qualche telefonata e addirittura chiama il presidente Silvio Berlusconi per presentargli un suo referente della zona, Fabio Conte, il quale emozionato saluta il suo alter ego. Il sindaco gli strappa una promessa: “Professore deve presenziare l’inaugurazione del nascente Museo avellano presso il palazzo Baronale”. Lui accetta senza ne se ne ma e in cambio riceve un riconoscimento dalla fascia tricolore avellana: “Le consegnerò in quella occasione le chiavi del nostro paese”, conclude il sindaco. Il tutto finisce all’una di notte quando si rimette in auto e parte alla volta di Pesaro, dove gli spetta una tra giornata di visite e studio.