Tredici lavoratori in nero sono stati scoperti nello scorso fine settimana in servizio presso un’attività di ristorazione presso il comune di Sirignano. Il controllo è stato posto in essere dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino con la Direzione Territoriale del Lavoro.
In particolare, l’attività ispettiva effettuata presso una società operante nel settore della ristorazione, ubicata nel Comune di Sirignano, ha consentito alle Fiamme Gialle ed agli Ispettori del lavoro di individuare complessivamente 20 lavoratori dei quali 13 completamente ‘in nero”.
Inevitabile la segnalazione nei confronti del rappresentante della società, quarantatreenne residente in provincia di Napoli.
Per l’impresa oggetto del controllo è scattata la maxi sanzione per l’impiego di manodopera in modo irregolare così come contemplato dalla legge nr.38312001 e dal Decreto Legge nr. 12/2002, sanzionata dall’articolo 22 del Decreto Legislativo nr. 151/2015, per una pena pecuniaria che va da un minimo di €.19.500 ad un massimo di €117.000 (essendo previsto per ogni lavoratore in nero una sanzione che va da un minimo di €.1 .500 ad un massimo di €.9.000).
L’assoluta consapevolezza degli effetti distorsivi del lavoro sommerso, spinge la Guardia di Finanza a mantenere alta l’azione di contrasto, anche in tale settore. Infatti, lo sfruttamento dei lavoratori in “nero”, oltre a danneggiare questi ultimi, che vengono privati di ogni forma di tutela assistenziale e previdenziale, altera le regole e la concorrenza nel mercato, creando un illecito vantaggio competitivo per le aziende non in regola, a danno dei contribuenti onesti.