Riceviamo e pubblichiamo.
Ritorniamo sull’argomento della nomina degli scrutatori, a Sperone, semplicemente perché il sig. Vecchione Giuseppe, esponente di spicco della Colomba speronese, nonché scrutatore per nomina alle prossime Elezioni Europee, di questa “nomina” ne aveva fatto motivo di spregiudicata propaganda in rete contro la componente di Maggioranza della stessa Commissione che lo aveva nominato, tra l’altro, su domanda da lui stesso presentata.
È singolare che una lettera di dimissioni per “nomina personale” venga presentata in gruppo. Come è singolare che degli esponenti politici locali, che lasciano intendere di aver a cuore le sorti dei giovani, presentino domanda di nomina a scrutatore per dimettersi, poi, per pentimento.
È anche singolare presentare una lettera di dimissioni per la nomina a scrutatore quando è sufficiente non presentarsi in seggio elettorale nell’ora stabilità, per essere immediatamente sostituiti. Questo lo sanno tutti! Altrettanto singolare è che vengano annunciate, nella stessa lettera, anche le dimissioni di scrutatori “supplenti”: come dire 2+2 fa 4 e quattro siamo una squadra (ma questo già lo si sapeva!).
Come pure è singolare che la “nomina” di 12 scrutatori, effettuata come da legge, sia motivo di propaganda contro l’Amministrazione Comunale di maggioranza adducendo motivi “clientelari”, quando, per esempio, su 100 se ne devono nominare soltanto 12. Seguendo la logica del ragionamento di chi soffia sulla polemica, i 12 “eletti”, scelti tra 100 “concorrenti”, significano 12 “amici” (di cui 9 per la maggioranza e 3 per la minoranza) ma anche 88 “nemici”! O No? Si capisce, quindi, che la polemica è semplicemente demagogica e pretestuosa. La legge va cambiata? La nomina va fatto per sorteggio? Ma perché ricordarsene soltanto il giorno prima e intanto si presentano le domande, compreso responsabili e dirigenti di partito, per essere nominati? Ci si domanda anche, a questo punto, per quale ragione, chi è minoranza, a Sperone, deve imporre la sua volontà – sbagliata persino – alla maggioranza in nome della democrazia?
Inoltre, tanto per finirla qui, è ancora più singolare che si annunciano dimissioni, in polemica con la Commissione Elettorale, perché contrari al criterio di nomina e poi nella lettera di dimissioni si adducono “problemi personali e di lavoro”.
A quando un po’ di coerenza? (Articolo a firma di “LISTA OROLOGIO”)