Mi permetto di scriverLe in un momento in cui il nostro Paese sta attraversando una grave ed indicibile tempesta dalle connotazioni poliedriche, che sta disorientando le istituzioni, le comunità e i cittadini e che solo la consapevolezza ed il senso di appartenenza, sedimentati sui valori della coesione e dell’unità, ci può consentire di attraversare indenni relegandola, quasi certamente, ad un brutto ed infame ricordo.
E’ proprio in questi momenti di avversità, di sfiducia e di disorientamento generale che occorre recuperare la razionalità e il senso di noi stessi e mantenere la giusta lucidità per porre in essere azioni concrete, mirate e consapevoli in linea con le nostre responsabilità e con il ruolo ricoperto.
E’ quindi importante per tutti azionare le leve delle nostre responsabilità e mettere in campo energie e idee per superare, intelligentemente e dignitosamente, i momenti bui della tempesta che ormai ha assunto proporzioni mondiali subendo anch’essa l’effetto della globalizzazione.
Sicuramente la “vita politica” di un Ministro della Repubblica non è, in termini di impegni e responsabilità istituzionali, nemmeno minimamente paragonabile a quella di un docente di uno dei tantissimi licei disseminati, in senso latitudinale e longitudinale, lungo lo STIVALE ma credo che l’organizzazione dei suoi impegni passi attraverso un servizio di segreteria e di collaboratori che sicuramente la potranno rendere edotta del contenuto della presente missiva che s’ascrive il modesto compito di suggerimento o se, vuole, di consiglio.
Come docenti siamo impegnati in prima linea sul fronte dell’educazione e della didattica e l’anno che si appresta a volgere al termine, specie per gli studenti di quinta, è importantissimo in relazione alle prove di esame che saranno chiamati a sostenere per la maturità.
A tal proposito sarebbe il caso, anche in un’ottica di contenimento della spesa pubblica per le ovvie ed intellegibili conseguenze in caso di nomina dei componenti esterni, che le commissioni fossero tutte interne, sotto l’egida del Dirigente Scolastico che assumerebbe il compito di coordinatore e supervisore garantendo la legittimità e la trasparenza dei procedimenti e delle prove.
Non marginale, in funzione del contenimento del contagio da COVID-19, il fatto che si eviterebbero gli spostamenti dei docenti da una realtà geografica ad un’altra riducendo e/o minimizzando, in tal senso, i “potenziali contatti sociali” quale veicoli di diffusione del virus.
La classe dei dirigenti scolastici e quella docenti italiana, per qualità e competenze, credo che possa assumere questo compito e traghettare i nostri ragazzi oltre i confini della scuola secondaria di secondo grado e proiettarli sereni verso il mondo dell’Università.
Mi consenta, perciò, di insistere invitandola a prendere in considerazione la mia modesta proposta che se non è innovativa nella sua intuizione, può supportare e corroborare altre soluzioni prospettate in tal senso.
Le chiedo perciò un atto di sensibilità affinché possa valutare serenamente la presente proposta invitandolo, altresì, In subordine, nel rispetto delle rispettive identità, di fornire contezza delle Sue decisioni al riguardo auspicando che l’esito sia positivo per il bene della scuola, degli studenti, della nostra economia ma, soprattutto, per la tutela della nostra salute.