Sperone, era in passato, parliamo di circa una cinquantina di anni fà, conosciuto come il paese della “Fontana” e dove, soprattutto i napoletani vi si recavano con qualsiasi mezzo a prelevare scorte d’acque, in quanto avevano effetti diuretici. Sul frontespizio della detta fontana si ammirava, fino a pochi anni fa, una lapide in marmo con la seguente scritta in latino, di cui si da la traduzione:
“HUNC FONTEM PERENNIS AQUE IN SILVA PARADINA SITUM, QUI RUINA PROXIMI CALTABELLOTAE, AERE SUO RESTITUENDUM CURAVIT. A.D. MDCCCXCIX”
“QUESTA FONTANA DI ACQUA PERENNE, SITUATA NELLA SELVA PARADINA CHE PER LA ROVINA DEL VICINO MONTE ERA ESTINTA, LA SIGNORA LIVIA COLONNA, CONTESSA DI CALTABELLOTTA, A SUE SPESE FECE RIMETTERE NELLE CONDIZIONI PRIMIERE. ANNO DEL SIGNORE 1899”.
Oggi, oltre ad una nuova lapide in marmo, fatta affiggere dal Comune di Sperone con la quale informa che la stessa è stata acquisita al patrimonio comunale il 9 giugno 1999, troviamo una locandina che particolarmente ci rattrista, nella quale si dichiara che l’acqua non è più potabile.