Ieri 4 agosto 2015, il G.I.P. del Tribunale di Avellino, dopo aver costatato l’ineccepibilità dell’attività investigativa svolta dai Carabinieri della Compagnia Baiano e la sussistenza dei gravissimi indizi di reità emersi dalle stesse indagini, convalidava l’arresto del pregiudicato di Pago Vallo Lauro (AV) che, il giorno precedente, era stato sorpreso da una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile mentre tentava di asportare dal cimitero comunale di Sperone (AV) cavi in rame per un valore di circa 10.000 euro.
In data 3 agosto 2015, i Carabinieri della Compagnia di Baiano, nel corso della mattinata, durante apposito servizio di controllo del territorio finalizzato al contrasto dei reati contro il patrimonio, con particolare riguardo ai furti in genere, hanno tratto in arresto un pregiudicato proveniente dal Vallo di Lauro (AV) per tentato furto di cavi di rame dell’ impianto elettrico, all’ interno del locale cimitero.
In particolare, i militari del dipendente NORM-Aliquota Radiomobile, nel corso di un servizio di pattuglia, nel transitare vicino al cimitero (chiuso al pubblico in data odierna) si sono accorti che, stranamente, il cancello secondario era socchiuso. Scesi dall’ Autovettura istituzionale ed avvicinatisi, hanno notato che a terra vi era il lucchetto di chiusura reciso. I militari, insospettiti, sono entrati all’ interno del cimitero ed hanno notato un soggetto intento, mediante una tronchese ed altri attrezzi atti allo scasso, ad asportare centinaia di metri di cavi in rame dell’impianto elettrico dai relativi pozzetti. Il malfattore alla vista dei carabinieri, che intimavano allo stesso di fermarsi, si dava a precipitosa fuga nelle campagne circostanti, venendo però bloccato pochi istanti dopo grazie alla reattività ed alla prontezza dei militari che, subito lo inseguivano. Stessa circostanza, nelle vicinanze veniva rinvenuta anche l’autovettura con la quale il predetto si era recato sul luogo del furto, all’ interno della quale, a seguito di perquisizione venivano trovati diversi attrezzi atti allo scasso come una paletta in ferro, un cacciavite ed una levachiodi (piede di porco). Lo stesso condotto in caserma per gli accertamenti di rito, veniva dichiarato in stato di arresto, del quale ne veniva data comunicazione alla Procura della Repubblica di Avellino diretta dal Procuratore dott. Rosario Cantelmo.