Dopo 24 anni l’Avellino, “vecchia conoscenza” della Serie A negli anni ‘80, sale in vetta alla classifica di Serie B. Non accadeva dalla stagione 88/89. Gli irpini vincono il derby campano contro la Juve Stabia e scavalcano il Lanciano al primo posto della graduatoria, ora occupato anche da Palermo ed Empoli. La Juve Stabia resta invece ultima in classifica, con soli 7 punti e ora traballa la panchina di Pietro Braglia. La formazione allenata da Rastelli passa in vantaggio dopo soli sette minuti di gioco quando Galabinov serve Eros Schiavon che schiaccia il pallone con il collo destro e insacca.
La Juve Stabia reagisce, favorita anche dalla tattica fin troppo attendista dei padroni di casa, ma non trova la via del gol. Allo scadere del primo tempo i Lupi raddoppiano con una zampata in mischia di Castaldo (migliore in campo in questa partita). Nella ripresa il ritmo della gara cala, ma un break del solito Castaldo mette i brividi alla difesa delle Vespe e fa tremare la traversa della porta difesa da Calderoni. A dieci minuti dalla fine la Juve Stabia riapre i giochi grazie al bolide del subentrato Suciu. Nel finale gli animi si surriscaldano: gialloblu in dieci per l’espulsione di Baraye, Calderoni tiene in vita gli ospiti con un salvataggio su conclusione velenosa di Massimo. All’ultimo secondo Sowe e Doukara colpiscono all’unisono il pallone che esce di pochissimo, è l’ultima occasione per la Juve Stabia prima del boato del Partenio che ora sogna in grande. Tuttavia, Luigi Castaldo, ai microfoni di Sky preferisce mantenere i piedi per terra: “L’emozione è stata grande, ci tenevamo a vincere questo derby e questa partita. La Juve Stabia non merita la classifica che occupa, ma sono soddisfatto della ripresa. Il gol – prosegue – l’ho dedicato a mia nonna scomparsa una settimana fa e ai miei parenti. La maglietta ‘Luigi non mollare’ è per un bambino che sta poco bene. Ci tenevamo a sostenerlo, speriamo di rivederlo tra noi. Se oggi fosse stata l’ultima partita si, ma l’obiettivo è sempre lo stesso. La certezza è che restando coi piedi per terra ce la possiamo giocare contro tutti. Una volta raggiunta la salvezza combatteremo anche per raggiungere qualcosa di impensabile”.