Soffrire. Questo è stato il verbo di oggi. Non una partita di altissimo livello da ambedue le parti. Italia completamente diversa da quella vista contro il Belgio: poco pressing, attaccanti quasi assenti dalla manovra di gioco, poche idee e molti lanci lunghi sbagliati. Anche se è vero che i giganti svedesi hanno fatto sentire la loro stazza, i loro centimetri lì dietro, dove a contrastarli c’era solo il povero Pellé, gli azzurri nel primo tempo poco hanno ascoltato il CT Conte che è stato scontentissimo di come si sono approcciati alla gara. Ma il secondo tempo la musica è cambiata, e l’Italia aumentando un po’ il ritmo, ha iniziato a cercare inserimenti, ha cambiato gioco con l’ingresso di Zaza, ma nonostante questo la difesa della Svezia ha continuato a mantenere, e solo la traversa di Parolo ha dato una pallida illusione di vantaggio. Sembrava dovesse finire 0 a 0, vista la partita senza grandi emozioni, ma si sa che nel calcio tutto si chiude al triplice fischio e l’Italia l’ha confermato. All’88esimo Chiellini, attraverso una rimessa a favore di Zaza, ha permesso ad Eder di intraprendere un’azione solitaria in mezzo ai difensori insaccando il pallone dietro Isaksson. 1 a 0 e triplice fischio che ha fatto volare l’Italia agli ottavi. La partita non è stata delle migliori, ma ‘vendicare’ il biscotto subito a Euro 2004 e agli Europei under 21 del 2015 è stata una bellissima soddisfazione. Ora Italia avanti la prossima, mantenendo sempre alti concentrazione e ritmi. Non tanto ‘buona la seconda’ ma ci saranno sicuramente partite migliori. Avanti azzurri!! (Antonio D’Arco)