Avellino, il riscatto del cuore: dalla tempesta alla Serie B, una stagione da leggenda

Avellino, il riscatto del cuore: dalla tempesta alla Serie B, una stagione da leggenda

L’Avellino è tornato dove merita, in Serie B, e lo ha fatto con una corsa trionfale che ha saputo trasformare una stagione difficile in una storia di resilienza, scelte coraggiose e riscatto. Dopo un inizio che sembrava mettere in discussione tutto, il presidente Angelo Antonio D’Agostino e suo figlio Giovanni hanno deciso di non arrendersi. La svolta arriva il 22 settembre, dopo una sconfitta amarissima contro il Latina: l’esonero dell’allenatore e della dirigenza tecnica, l’arrivo di Mario Aiello come direttore sportivo e Raffaele Biancolino in panchina, uomo di cuore e di esperienza, già pilastro del settore giovanile.

La scommessa ha pagato. Biancolino, con un contratto fino al 2026, ha riportato il lupo biancoverde tra i cadetti con una giornata di anticipo, grazie a una vittoria fondamentale contro il Sorrento a Potenza, davanti a mille tifosi irpini che non hanno mai smesso di crederci. Il ritorno a casa è stato un tripudio, con la città che ha accolto la squadra come una vera famiglia. Ma la festa non finisce qui: domenica sera, al Partenio-Lombardi, alle 20:00, l’ultima gara di campionato contro il Team Altamura, già sold out da giorni, diventa il simbolo di un’intera stagione.

Il tifo è esploso, la Curva Sud è pronta a lanciarsi in una coreografia che resterà nella storia. Non è solo una partita, è un rito collettivo, una dichiarazione di appartenenza che coinvolge ogni settore, ogni generazione. “Portate una bandiera biancoverde”, hanno chiesto gli ultras. Ogni bandiera sarà un pezzo di storia, un omaggio a chi ha lottato, a chi ha sofferto, a chi ha gioito. È l’abbraccio di una comunità che finalmente vede premiati anni di sacrifici.

La promozione non è solo festa, è anche il frutto di una programmazione a lungo termine. Il DS Mario Aiello e la famiglia D’Agostino sono già al lavoro per costruire una squadra che possa affrontare la Serie B con determinazione. Non c’è tempo da perdere: rinnovi, cessioni, nuovi innesti. La Serie B è una sfida che richiede ben più di un semplice rafforzamento. È una questione di ambizione, di stabilità, di tenere il passo con le squadre di categoria superiore.

Facundo Lescano, arrivato a gennaio dal Trapani, è stato uno degli assoluti protagonisti di questa promozione, con 5 gol decisivi che hanno scritto la storia. Il suo agente, Gerry Palomba, ha parlato di un giocatore felice ad Avellino, pronto a continuare la sua avventura in cadetteria. Il suo futuro è ancora tutto da scrivere, ma il feeling con la piazza è evidente.

E non solo la squadra ha bisogno di adattamenti, anche il Partenio-Lombardi si prepara a ospitare le sfide della Serie B con importanti adeguamenti strutturali. Circa un milione e mezzo di euro saranno investiti per mettere a norma lo stadio: nuovo manto sintetico, impianto di illuminazione migliorato, sala VAR. La Lega B ha le sue regole, ma Avellino è pronta a rispondere con il suo tempio di calcio, sempre più moderno e sicuro.

Intanto, si parla già del ritiro precampionato, con San Gregorio Magno, in provincia di Salerno, in pole position. Una località che è diventata una sorta di seconda casa per lo staff tecnico e che, si spera, porterà bene anche nella nuova stagione. Ma non è l’unica opzione: ogni dettaglio è preso in considerazione per costruire l’ambiente giusto per la squadra.

La stagione non è finita, però. A maggio l’Avellino avrà un altro obiettivo: la Supercoppa di Serie C. Una vetrina prestigiosa che vedrà i biancoverdi sfidare le altre due campionesse dei rispettivi gironi: la Virtus Entella (Girone B) e una tra Padova e Vicenza (Girone A). Un altro trofeo in palio, la possibilità di chiudere con un double che sarebbe una vera impresa per la città.

Tutto questo è il risultato di una comunità che non ha mai smesso di crederci, che ha continuato a lottare in ogni angolo della città. Non sono solo numeri e statistiche a raccontare questa stagione, ma le emozioni vissute insieme, i sacrifici condivisi e il senso di appartenenza che ha unito la città intorno a questa squadra. La promozione in Serie B non è solo un risultato sportivo, è una rinascita, un riscatto che segna l’inizio di una nuova era. Perché Avellino non è solo calcio. È un sentimento che ti entra nelle vene e non te lo scordi più. E domenica, con il Team Altamura, sarà il momento di dire grazie, di celebrare questa impresa che non sarà mai solo una partita.                                                                                                                                                                             (F.Piccolo)