E’ il Latina il prossimo avversario dei lupi. Squadra ostica e tabù per la squadra di Massimo Rastelli che lo scorso anno, in terra laziale, in un vero e proprio scontro diretto subì una sconfitta che poteva pregiudicare la promozione diretta, ma per fortuna il campionato riservò un cammino diverso e tutti noi sappiamo come andò a finire. In un clima non del tutto “sportivo”, con l’accusa di essere dei “piccoli Criscitiello” stampa e tifosi subirono gli sfottò dei pontini, e oggi, a distanza di pochi mesi, con le due squadre in cadetteria, la storia si ripete.
Rastelli, dopo aver ripreso la preparazione con una seduta defaticante lunedì, è tornato a torchiare i ragazzi quest’oggi con una doppia seduta di allenamento al campo di Torrette di Mercogliano di proprietà del commendatore Antonio Sibilia. Porte rigorosamente chiuse per preparare una sfida che oltre alla rivalità, potrebbe essere importante per il valore doppio dei punti in palio (diretta concorrente alla salvezza), ma anche per dare ossigeno in più alle casse societarie che si riempirebbero di nuovo per il prossimo turno quando, con la Serie A ferma, la B giocherà di domenica.
A presentare la gara contro i neroazzurri c’è Angelo D’Angelo, la “perla di Ascea” e gladiatore dei Lupi. Lui che ha vissuto per intero l’ascesa dell’Avellino dalla D alla B, un sogno condiviso con il presidente Walter Taccone e il ritorno della squadra biancoverde nel calcio che conta: «Sono molto orgoglioso della mia scalata personale. Non mi fermerò qui perché devo tanto a questa squadra ed ho ancora voglia di crescere – dichiara il centrocampista biancoverde – «Era importante partire con i tre punti anche se non era facile visto che il Novara è una delle candidate alla vittoria del campionato. L’Avellino ha meritato la vittoria perché ha sbagliato di meno». Se l’entusiasmo è la linfa e l’energia vitale che stimola i successi, Angelo D’Angelo avverte: «La vittoria porta morale e ci fa lavorare meglio. Il tecnico ci ha inculcato che: «vincere porta vittorie, anche se ogni partita ha una sua storia. Noi vogliamo continuare su questa strada». Infine il pensiero va al meraviglioso pubblico irpino: «Chi conosce la piazza sa bene che una spinta di un pubblico appassionato e caloroso come quello biancoverde ti dà un quid in più. Sarà un campionato lungo e per questo dovremo fare sempre quadrato. So bene di cosa è capace il Partenio-Lombardi: sabato sera faceva paura a tutti e il Novara se n’è accorto».