– I militari della Guardia di Finanza di Napoli, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica, hanno eseguito un sequestro di beni da 900mila euro riconducibili a Fabio Cannavaro. Secondo i pm, sarebbero il frutto di una ingente frode fiscale posta in essere tramite la “Fd Service srl”, società di noleggio di lussuose imbarcazioni che l’ex calciatore gestiva insieme alla moglie Daniele Arenoso. Le Fiamme gialle ritengono che Il sistema fraudolento, scoperto dalla Agenzie delle Entrate di Napoli nel corso di mirati accertamenti fiscali, consisterebbe nella natura simulata dell’attività d’impresa perché le tre imbarcazioni da diporto nella disponibilità della suddetta società (una Pershing 62 detta “Massivus”, una Pershing 76 della “Chriman Naples” e una Pershing72 detta Chriman II) in realtà sarebbero state utilizzate da Fabio Cannavaro e signora per fini personali anziché essere destinate al noleggio.
Al termine dei controlli fiscali, è stata ipotizzata in relazione al periodo 2005-2010 un’evasione alle imposte dirette (Ires e Irap) e all’Iva per un valore di oltre 1 milione di euro. Per alcune delle annualità sottoposte a controllo, le presunte evasioni hanno comportato la denuncia all’Autorità Giudiziaria per “dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici”, essendo state superate le soglie previste di punibilità. La Procura ha quindi delegato alla Polizia Tributaria ulteriori indagini, necessarie a rilevare l’eventuale coinvolgimento nei reati tributari di altri soggetti oltre al rappresentante legale della società (ossia Daniela Arenoso), nonché ad esaminare la situazione patrimoniale degli indagati con l’obiettivo di individuare beni in grado di garantire il recupero totale o parziale delle somme sottratte al Fisco.
Le attività investigative chiamano in causa sia di Fabio Cannavaro, quale titolare e amministratore di fatto della società, che di Eugenio Tuccillo, persona di “scarsa capacità reddituale” che si sarebbe volontariamente prestata a rilevare le quote della società durante la verifica fiscale, mettendola poco dopo in liquidazione. Appurata inoltre l’esistenza di un complesso di beni immobili dal valore di circa 650 mila euro, su cui applicare il sequestro preventivo nella forma “per equivalente”. Infine, gli investigatori reputano individuate ulteriori condotte illecite degli indagati, tra cui un ex dipendente della società controllata da Cannavaro, finalizzate a sottrarsi fraudolentemente al pagamento delle imposte. In questo ultimo caso, è scattata la denuncia per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte: sequestrato il bene oggetto della presunta fittizia cessione, costituito da un’imbarcazione modello “Itama 38” dal valore di 180mila euro.