Nessuna novità nel Bologna rispetto agli incontri precedenti, se non la partenza dall’inizio di Robert Acquafresca accanto a Sansone. Tante assenze nell’Avellino e la stanchezza dei 120 minuti di martedì scorso contro lo Spezia. Il ritorno martedì prossimo alle 18.30 al Dall’Ara. Intanto Bologna piange la scomparsa di Bruno Pesaola, tecnico che ha allenato il Bologna dal 1972 al 1976. Era denominato il Petisso, il piccoletto, e pur avendo la sua Napoli nel cuore ha lasciato ottimi ricordi anche sotto le Due Torri. Era argentino, di Buenos Aires, nato nel 1925, ma arrivò a Napoli negli anni 50. Giocò otto anni prima di iniziare l’avventura come tecnico. Arrivò al Bologna sotto la presidenza di Luciano Conti, ottenne tre settimi e un nono posto, in quattro stagioni, oltre alla Coppa Italia del ’74 in finale sul Palermo. Tornò poi, dopo un campionato a Napoli, nel 1977, in una squadra molto più indebolita: si salvò nel ’78 all’ultima giornata con gol di Nanni alla Lazio e fu esonerato nella stagione successiva, quando il Bologna, guidato da Cervellati dopo un intermezzo di Perani, di nuovo si salvò all’ultimo tuffo. Era considerato un tecnico all’avanguardia e uomo di classe e spirito, dedito senza remore alla vita fortunata dei protagonisti del calcio. In città si favoleggiava di sue abituali ore piccole ai tavoli da gioco ed ebbe a lungo un rapporto eccellente col pubblico rossoblù, all’epoca abituato a squadre di livello, che stavano immediatamente alle spalle delle prime