Nella giornata in cui la “Mostra Ornitologica Internazionale Città di Salerno”, patrocinata, tra gli altri, dal Comune di Salerno e dalla Regione Campania, ha aperto le sue porte al pubblico, all’ingresso del Centro Agroalimentare di Salerno, attivisti animalisti, come negli anni precedenti, sono stati presenti con un presidio ed un volantinaggio informativo. Il triste spettacolo di migliaia di animali imprigionati a vita in gabbiette minuscole, oggi veniva presentato come evento per famiglie, legittimando, di fatto, ai più piccoli, lo sfruttamento dei soggetti più deboli e la loro riduzione in schiavitù. Agli attivisti è stato contestato di “rovinare una bella giornata ai bambini”, quando alle nuove generazione dovremmo trasmettere l’empatia ed il messaggio diametralmente opposto rispetto a quello che queste fiere veicolano, ovvero che amare gli animali significa liberarsi dal desiderio di possederli.
“Allevare è proteggere” è il motto dell’associazione ornitologica organizzatrice ed è quello che ci è stato ripetuto da automobilisti che si apprestavano ad entrare all’interno del polo fieristico. Allevare, invece, è imprigionare altre specie per il nostro egoismo, privare per sempre della libertà esseri senzienti che in natura volerebbero per migliaia di chilometri, detenerli in gabbie minuscole, trasformarli in merce da esibire e scambiare, trasportarli in scatolette poco più grandi di loro. A tale proposito, ricordiamo che, appena due anni fa, alla Fiera Ornitologica di Reggio Emilia, i carabinieri Forestali delle Regioni Emilia Romagna e Veneto hanno sequestrato 235 uccelli e 487 confezioni di farmaci veterinari e contestato reati a vario titolo come la contraffazione ed uso abusivo di pubblici sigilli, illecita detenzione e commercio di avifauna protetta, ricettazione, frode in commercio, acquisto di cose di sospetta provenienza, abusivo esercizio ipo di eventi. L’appello al sindaco Vincenzo Napoli, dunque, è ancora una volta di effettuare maggiori controlli, programmati con le forze dell’ordine, ma soprattutto seguire l’unica direzione in sintonia con una società che si autodefinisce civile, ovvero non concedere più né l’autorizzazione né il patrocinio a questo genere di iniziative, che nulla hanno di culturale e sono invece manifestazione di sopraffazione dell’uomo sulle altre specie.
Nadia Bassano – Veg in Campania