(Riceviamo e Pubblichiamo)
Il prossimo 17 aprile andremo alle urne e voteremo SI al referendum che chiede l’abrogazione delle concessioni alle trivellazioni in mare entro le 12 miglia dalle nostre coste.
Voteremo SI per difendere il fragile equilibrio del Mediterraneo, per salvaguardare la bellezza delle nostre spiagge e dei nostri fondali, per proporre all’Italia e all’Europa di investire sulla forza del vento e del sole anziché restare schiava dei combustibili fossili.
Non sono il petrolio e il gas il nostro futuro, bensì le energie rinnovabili, il risparmio e il recupero energetico, per un modello di società non più ostaggio della voglia di pochi di arricchirsi con i beni di tutti.
Chi difende le trivellazioni di petrolio e gas difende un’idea vecchia e pericolosa, un modello sconsiderato e irresponsabile di sfruttamento della natura e degli altri esseri viventi.
Votare SI al referendum significa contrastare un’idea criminale che ha portato il pianeta sull’orlo di un burrone, di cui subiamo le conseguenze ogni giorno anche nella nostra terra, l’area nolana.
I nostri terreni contaminati da rifiuti industriali, l’aria ammorbata dalle polveri sottili, dai residui delle cave e dai gas di scarico del traffico autoveicolare, l’acqua diventata merce e profitto per i soliti noti, i disagi e gli sconquassi che derivano dal cambiamento climatico e dal dissesto idrogeologico: tutto ci racconta di un problema che viene da lontano, ma che entra fin nelle nostre case e interessa da vicino le nostre vite.
Già con i referendum del 2011 il mandamento fu protagonista di una straordinaria mobilitazione, ben oltre la media nazionale. Non sfugge a nessuno che le battaglie di allora, per l’acqua pubblica e contro il nucleare, sono sorelle di questa nuova sfida.
Per questo motivo chiediamo a tutte le donne e gli uomini del mandamento e dell’area nolana di mettere la stessa passione e la stessa intelligenza di allora, per continuare a difendere il futuro nostro e delle generazioni future.