E’ di qualche giorno fa il decreto dirigenziale della Regione Campania con il quale sono stati ritenuti ammissibili e finanziabili 16 progetti per gli ex percettori di ammortizzatori sociali per favorire la loro permanenza nel mondo del lavoro.
Tra i 16 progetti ritenuti ammissibili e finanziabili è ricompreso anche quello presentato dal Comune di Sperone (AV) per un ammontare di E. 53.250,92.
Al progetto, predisposto dal Comune di Sperone (AV) in risposta all’avviso pubblico approvato con Decreto della Regione Campania n. 6 del 29.05.2017 in esecuzione alle deliberazioni di GRC n. 420 del 27/07/2016 e n. 253 del 09/05/2017, prenderanno parte 13 soggetti che saranno impiegati in servizi di pubblica utilità per un periodo di sei mesi a fronte di un’indennità mensile di E. 580,14 per 20 ore settimanali e per 80 ore mensili.
Grande la soddisfazione del Sindaco di Sperone Avv. Marco Santo ALAIA che intervenendo sul punto ha dichiarato: “Sperone con la presentazione della progettualità e rispondendo alla “call” della Regione Campania ha dimostrato di saper essere vicino alla tematiche del mondo lavoro e alle problematiche dei lavoratori disoccupati e dei soggetti con serie difficoltà di inserimento lavorativo sapendo cogliere un’occasione di grande valore sociale ed economico. La misura varata dalla Regione Campania rivolta ai lavoratori residenti nella Regione Campania fuoriusciti dal sistema produttivo e privi di qualsiasi forma di sostegno al reddito a valere sull’Asse I , Ob. Sp. 1, mira a favorire l’inserimento lavorativo e l’occupazione dei disoccupati di lunga durata e dei soggetti con maggiore difficoltà di inserimento lavorativo, nonché il sostegno delle persone a rischio di disoccupazione di lunga durata”
Credo che l’A.C., con la giusta tempestività e la dovuta sensibilità politica, abbia posto in essere un intervento mirato che si tradurrà sul piano operativo con un vantaggio bilaterale: da un lato l’Ente e, quindi, la comunità beneficerà dei servizi dei soggetti che saranno impiegati nella progettualità, dall’altro i soggetti potranno essere collocati in una dimensione che, sebbene temporanea, ridà dignità e stimolo a quanti vivono la condizione occupazionale in uno stato di precarietà ed incertezza”