L’operazione della Guardia di Finanza di Treviso è stato denominata “101 e lode”. Si tratta di assunzione di personale amministrativo, tecnico e ausiliario che dal 2018 al 2020, ha avuto un contratto a tempo determinato. Le assunzioni sono state effettuate in base alla posizione ricoperta dai candidati nella graduatoria correlata al bando personale A.T.A. per il triennio scolastico 2017/2020. Ai primi posti della graduatoria, infatti, si sono sistematicamente posizionati candidati che hanno attestato di aver conseguito diplomi di qualifica professionale con votazione di 100 centesimi, oltre al possesso di specifiche esperienze professionali. Per gran parte di questi, tuttavia, è emerso nel corso delle indagini che il diploma era stato conseguito, con il massimo punteggio, presso un ristretto numero di istituti scolastici campani, mentre i titoli di servizio erano stati maturati lavorando in improbabili scuole paritarie. Queste anomalie hanno indotto i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Treviso a svolgere, anche grazie alla collaborazione fornita dall’Ufficio scolastico provinciale, approfondimenti sulla “carriera” scolastica e lavorativa di diversi soggetti, accertando, in numerosissimi casi, gravi irregolarità. In particolare, per 43 delle persone assunte, i diplomi sono stati rilasciati da quattro istituti scolastici, situati nelle province di Salerno, Benevento e Avellino, che non erano autorizzati dall’Ufficio Scolastico Regionale allo svolgimento degli esami di qualifica professionale.
L’indagine si è conclusa con la denuncia alla Procura della Repubblica di Treviso di 101 persone per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, reato punito con la reclusione fino a due anni, e con la segnalazione alla Corte dei Conti di Venezia di un danno erariale di circa 2 milioni di euro, pari alle retribuzioni percepite dai soggetti assunti, a scapito di altri candidati, grazie ai titoli falsi.