ATO RIFIUTI. Manifestazione di protesta a Savignano Irpino

ATO RIFIUTI. Manifestazione di protesta a Savignano Irpino

La manifestazione di protesta di Savignano Irpino è l’emblema di una provincia che ha difficoltà a guardare al futuro. Premesso che quella presentata dall’amministrazione comunale di Savignano Irpino è una manifestazione di interesse che ha la stessa valenza e le medesime possibilità di concretizzazione rispetto a quelle presentate da Domicella e Montella, è opportuno che l’Ato intervenga sulla questione degli impianti di trattamento dei rifiuti. Non è ammissibile, infatti, che – nel 2020 – ci sia qualcuno che tenti ancora di speculare sull’argomento per guadagnare qualche consenso o un po’ di popolarità. La necessità di offrire un servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a costi contenuti – peraltro raggiungendo sempre migliori percentuali di differenziata – impongono di chiudere il ciclo integrato entro i confini provinciali. Per farlo, è necessario individuare un’area in cui allocare un impianto per il trattamento della frazione organica, che dovrà lavorare unitamente a quello di Teora, chiuso in vista dell’avvio dei lavori di ammodernamento ed ampliamento. Piuttosto che una manifestazione di protesta, sarebbe stata opportuna una richiesta di chiarimenti, una discussione con l’amministrazione ed i vertici dell’Ato, per comprendere che cosa si potrebbe andare a realizzare a Savignano Irpino piuttosto che a Chianche, a Domicella o Montella. E’ utile conoscere come funzionano e quali sono i vantaggi di ospitare un impianto simile, in termini economici e, soprattutto, occupazionali. Impianti simili, per il trattamento della frazione organica, sono considerati – nel Settentrione d’Italia – una ricchezza. Peraltro, il nuovo impianto – la cui lavorazione avverrà esclusivamente all’interno di capannoni con un impatto ambientale assai ridotto – sarà chiamato a lavorare circa 45mila tonnellate annue di frazione organica: meno di 4mila tonnellate mensili, poco più di cento tonnellate di media al giorno. Per intenderci, l’impianto lavorerà giornalmente il quantitativo di circa cinque camion di umido. L’Ato, il presidente Valentino Tropeano ed i componenti del Consiglio d’ambito sono pronti ad incontrare – in qualsiasi momento – le comunità di Chianche, Domicella, Montella e Savignano Irpino per illustrare l’attività dell’ente, le caratteristiche dell’impianto e il percorso della commissione che – prossima all’insediamento – sarà chiamata a una valutazione tecnico – economica delle manifestazioni di interesse presentate.