Un’ondata di multe sta investendo gli automobilisti che percorrono la Statale 7 Bis, in località Schiava di Tufino. L’autovelox, attivo dall’11 settembre scorso, ha iniziato a inviare i primi verbali nelle ultime settimane, scatenando polemiche e malcontento tra i cittadini.
Alcuni automobilisti riferiscono di aver già ricevuto 7 multe a testa, con importi che raggiungono i 245 euro per ciascun verbale e un totale complessivo di punti decurtati dalle patenti che supererebbe i 120-130. Una situazione che sta creando disagio e preoccupazione per le ripercussioni economiche e lavorative.
“Con uno stipendio di 70 euro al giorno, queste multe rovinano la vita. Mi sono rivolta a un avvocato nel mandamento e mi ha detto che al momento non ci sono ancora ricorsi, ma più siamo e meglio è: faremo almeno una class action”, ha dichiarato una cittadina colpita dal provvedimento.
Un autovelox controverso
Le critiche non riguardano solo l’entità delle sanzioni, ma anche la posizione strategica dell’autovelox. Secondo i cittadini, il dispositivo sarebbe stato collocato in modo tale da penalizzare il maggior numero di automobilisti possibile.
Il segnale che segnala la presenza dell’autovelox si troverebbe in curva, nascosto nella boscaglia, e posizionato subito dopo una discesa. Inoltre, il rilevamento della velocità avverrebbe su un tratto di strada che attraversa due comuni, Avella e Schiava, con pali e segnaletica poco chiari.
“L’autovelox rileva la velocità 150 metri prima e 150 metri dopo il segnale, il che rende quasi impossibile adeguarsi ai limiti. In più, il limite di velocità sulla salita di ritorno è di 50 km/h, una situazione assurda”, commentano i residenti.
Numeri impressionanti e un futuro incerto
Secondo quanto riportato, l’autovelox avrebbe rilevato oltre 1.000 verbali al giorno, colpendo pesantemente gli automobilisti che si trovano a percorrere questa strada per motivi di lavoro. In molti temono di perdere la patente o di dover affrontare spese insostenibili per far fronte alle sanzioni.
Le polemiche stanno attirando l’attenzione dei media locali, e i cittadini stanno organizzandosi per ribellarsi a quella che definiscono una “macchina per far cassa”. Qualcuno auspica l’intervento di programmi come Striscia la Notizia per accendere i riflettori su una situazione che viene percepita come un abuso.
Un appello alla mobilitazione
Gli automobilisti colpiti invitano tutti a unirsi a una possibile azione collettiva per contestare le sanzioni. L’obiettivo è ottenere chiarezza sulla legittimità dell’autovelox e un uso più trasparente di questi strumenti.
“Non possiamo accettare che lavorare diventi un lusso. Qui non c’è lavoro, e questa è un’ulteriore batosta per chi cerca di sopravvivere. Ci aspettiamo risposte dalle autorità, ma nel frattempo invitiamo tutti a far sentire la propria voce”.
La questione dell’autovelox di Tufino potrebbe trasformarsi in un caso emblematico delle difficoltà e delle tensioni che attraversano il territorio.