
Ad Avella il 25 Aprile rischiava di passare sotto silenzio. Nessuna cerimonia ufficiale, nessun momento pubblico di raccoglimento o commemorazione. Eppure, anche quest’anno, la memoria non è venuta meno grazie all’impegno di Giovanni D’Avanzo, presidente della sezione locale “Combattenti e Reduci”.
È stato lui, come da tradizione, a rendere omaggio a chi ha sacrificato la propria vita per la libertà e la democrazia. Senza bandiere, senza discorsi, senza applausi: solo un mazzo di fiori deposto in solitaria, con discrezione ma con profondo rispetto, ai piedi del monumento ai caduti. Un gesto che, pur nella sua semplicità, assume un valore enorme in un contesto in cui la memoria rischia di affievolirsi.
“Non possiamo permettere che questa giornata venga dimenticata”, avrebbe commentato D’Avanzo, che da anni porta avanti con passione l’impegno per la memoria storica, soprattutto tra le nuove generazioni. La sua presenza silenziosa rappresenta non solo un atto di riconoscenza verso chi ha combattuto per la libertà, ma anche un monito alle istituzioni, affinché il 25 Aprile non venga ridotto a una semplice data sul calendario.
Va anche però sottolineato che il “Masci Avella 1 Chiara e Francesco” ha ricordato con una propria cerimonia l’80simo anniversario della liberazione con una commemorazione all’interno del chiostro del convento.
In un tempo in cui le ricorrenze civili faticano a trovare spazio nell’agenda pubblica, il gesto di Giovanni D’Avanzo ricorda a tutti noi che la libertà va celebrata, ogni anno, ogni giorno. Anche con un semplice mazzo di fiori.