Particolare attenzione del sindaco Domenico Biancardi è stata rivolta durante il Consiglio Comunale di ieri pomeriggio alla questione dei debiti definiti certi, liquidi ed esigibili, che l’Ente ha nei confronti di determinati soggetti e che ammonterebbero a circa 3.900.000 di euro e che grazie al decreto Monti entro il 30 del mese scorso era possibile accedere ad un mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti per dare la possibilità a tutti i Comuni di poter respirare e tentare di superare questo momento di difficoltà economica. Il Comune di Avella ha aderito così che si possono pagare questi quattro milioni di euro che sono in realtà, sottolinea il primo cittadino avellano, debiti già preesistenti alla data del suo insediamento. Quelli più sostanziosi sono circa 900.000 euro vantati da Irpinia Ambiente per la raccolta rifiuti non pagata, 1.900.000 per lo smaltimento delle acque reflue, 700.000 euro per i costi dell’energia elettrica tra Enel ed Edison e così via. L’opposizione dal canto suo ha ribadito che il comune deve istituire una commissione per stabilire le responsabilità di questa mala gestio.