Era il 29 giugno del 1977, quasi 46 anni fa nasceva nella cittadina archeologica Radio Avella, una delle prime stazioni libere della Campania. In Italia un anno prima era iniziata la nuova stagione della comunicazione: era il 28 luglio 1976. È quel giorno che una sentenza della Corte di Cassazione sancisce la legittimità delle trasmissioni private, purché in ambito locale. Fino ad allora, tutte quelle radio sparse nel Paese e tutti quei popolarissimi disc jockey erano stati, né più né meno, dei fuorilegge. Una delle primissime era stata Radio Sicilia Libera, nata all’improvviso nel marzo 1970 come voce libera per denunciare gli scandali del terremoto del Belice: aveva trasmesso per sole ventisette ore, prima di essere messa sotto sequestro.
Ad Avella si fece lo stesso, un gruppo di giovani diede vita alla prima stazione radio a cui gli veniva dato il nome del paese da dove iniziava le trasmissioni, poi nel corso degli anni ci fu l’aggiunta, International, perchè si era radicata oltre i confine del baianese e trasmetteva su due frequenze storiche in FM: 91,900 e 99,500 Mhz. La sua prima sede fu un locale annesso alla chiesa di San Pietro, messo a disposizione dal parroco dell’epoca, don Don Salvatore Napolitano, originario di Cicciano. L’antenna fu posizionata sul campanile della chiesa stessa, il punto più alto, il ripetitore fu costruito artigianalmente da un tecnico che abitava a San Vitaliano, all’epoca c’erano ancora le “valvole” poi col tempo arrivarono i transistor. Oggi nella sua sede storica insiste un’associazione dei battenti. Divenne subito luogo di incontro dei giovani dell’epoca e anche luogo di cultura non solo musicale. Si organizzavano eventi di ogni genere, sportivi come la “Stravellana” maratona di 10 km, gare ciclistiche, fiere, sagre, serate danzanti, chi non ricorda nel periodo natalizio i natali e capodanni alla “Piscina San Pietro” poi divenuto Hotel Mercadante e oggi purtroppo quasi un rudere. Tanti gli aneddoti che si possono raccontare che nacquero intorno alla stazione radiofonica le cui onde oltre al mandamento raggiungevano anche il napoletano fino al Vomero, grazie al ripetitore installato sul Castello di Avella, posizione strategica. Molti i giovani che si sono formati e che poi si sono affermati anche nella vita e molti anche quelli che purtroppo non ci sono più come purtroppo non c’è più la radio. Questo è stato forse l’errore più grave commesso, oggi la sua presenza sul territorio avellano avrebbe avuto un ruolo dominante per la crescita non solo della cittadina archeologica ma anche dell’intero mandamento.
A 46 anni dalle prime trasmissioni, ieri una parte dei membri che ne fecero parte, e non sono pochi quelli che hanno avuto un seppur breve un contatto con la radio, si sono rincontrati per scrivere la storia, perchè di storia si parla, che quasi mezzo secolo fa cambiò lo stile di vita dei giovani del paese. Alla rimpatriata molti assenti, qualcuno perchè purtroppo non c’è più, altri impossibilitati a partecipare per impegni personali e molti non ancora coinvolti ma prossimi a farne parte. Il ristorante avellano “Porta Riva” è stato il luogo del primo incontro, scelto non a caso perchè familiari fecero parte di questa avventura. Inizia così la prima di una lunga serie di incontri che ha lo scopo di riunire tutti, nessuno escluso, per poi nel 2027 festeggiare tutti insieme il 50° anniversario della nascita di Radio Avella con una serie di iniziative che resteranno negli annali della storia avellana.