di Gianni Amodeo
E’ di notevole caratura culturale, l’approccio, con cui la Compagnia di Proteatro affronta e si misura, per la prima volta, con la drammaturgia di Eduardo De Filippo, mettendo in scena La Grande magia, alla luce dell’adattamento del testo fatto da Rosario Sparno, avvalendosi del consenso di giudizio critico espresso da Luca De Filippo. Un approccio che è saluto e impegno; in primo luogo, vuole essere ed è un garbato saluto di gradimento e di aperta fiducia verso la normalità, che, con il supporto delle campagne vaccinali e la matura responsabilità della società civile, viene ricomponendosi per gradi e in sicurezza, dopo le restrizioni e lockdown del tempo sospeso determinato dalle criticità emergenziali della Sars-CoV-2.
Ed è, al contempo, il convinto impegno, con cui le giovani donne e i giovani uomini della Cooperativa Proteatro, che coniugano le attività professionali, il lavoro e lo studio con la passione per il Teatro e i suoi valori, si rimettono in carreggiata, dopo oltre un biennio di stop e semi-stop per ri-partire con il giusto passo e la dedizione al loro progetto di animazione sociale del contesto territoriale, in cui operano; e lo fanno con lo stesso spirito di altre importanti e simili presidi di vita culturale, come Zigo – Zago, a Sperone, e Mela, che, tra l’altro, organizza in estate ad Avella – nell’ambientazione del verde e delle vasche con acque zampillanti nel Giardino del Palazzo baronale- Teatro sotto le stelle, la prestigiosa rassegna regionale della Campania, coinvolgendo decine di Compagnie amatoriali.
Nel quadro della ri–partenza e guardando al Sud, proprio la lezione eduardiana va cerchiata rosso, sostiene con convinzione Felice D’Anna, attore in scena, ruolo che condivide al meglio con l’attività professionale e la presidenza della Pro Loco che di suo nel tempo del Coronavirus ha tenuto ferme nei box interessanti iniziative, prima tra tutte la Festa della Nocciola, che sulla scia delle belle performance delle pregresse edizioni- se ne contano 25 negli annali del sodalizio di corso Garibaldi – con l’edizione 2018 è entrata nell’Albo d’onore interregionale, rispondendo in pieno ai requisiti e ai parametri di valutazione qualitativa e organizzativo- logistica fissati dell’ Unione nazionale delle Pro Loco italiane,; requisiti e parametri, come si sa, mirati alla riscoperta e alla conoscenza delle identità locali attraverso le specifiche culture enogastronomica, le tipicità colturali, le attività artigianali e le tradizioni, senza indulgere a deteriori localismi. Un riconoscimento di alto profilo, con il conferimento della specifica pergamena onorifica,, consegnata dalla presidente del Senato, Elisabetta Casellati, a palazzo Madama.
“ Il Teatro e l’opera di Eduardo – afferma, D’Anna – formano le stelle polari per tutti coloro che nel Sud fanno e promuovono il Teatro. Sono modelli di riferimento esemplari che aiutano a superare le difficoltà territoriali e di contesto sociale. La scelta di rappresentare La Grande magia – conclude- va nella direzione dell’omaggio da rendere al Grande autore e interprete della cultura teatrale napoletana, proiettandola nella dimensione italiana ed europea”.
Testo considerato impropriamente “minore” per quello ch’è ritenuto un carico eccessivo di venature pirandelliane, dalle quali appare attraversato e per le quali l’essere e l’apparire, il reale e la finzione si rimpallano e rincorrono, sfociando nel caos del ni-ente, in realtà La Grande magia nell’adattamento fatto da Rosario Sparno conserva e dispiega compiutamente le peculiarità del teatro eduardiano, in cui i personaggi si muovono vivono con il senso dell’umanità che li identifica, incrociando alla perfezione i tempi scenici, che fanno risaltare i sentimenti e i pensieri dei protagonisti. Il racconto della rappresentazione è gradevole e coinvolgente, interamente calato in una località di villeggiatura termale, frequentata da ricchi e agiati possidenti, e negli ovattati interni del fastoso albergo che dà tono chic alla località; il tutto scivola su intricanti e intricate vicende di gelosia amorosa e nelle situazioni in cui s’infila- e vi si lascia collocare, suo malgrado- Otto Marvuglia, il personaggio inventato Mago, che tira a campare la giornata, ingegnandosi in trucchi e giochi, per far di–vertire i sempre stanchi ed annoiati habituès dell’albergo. E’ un illusionista con una singolare e accondiscendente filosofia di vita, il personaggio-Otto Marvuglia, con tratti comportamentali e retro-pensieri che riconducano a Sik–Sik, il prototipo del Mago che spicca nell’omonima opera tra le più interessanti e vivide della drammaturgia eduardiana.
Sul palcoscenico del Teatro comunale Domenico Biancardi, la trama de La Grande magia, nell’adattamento firmato da Rosario Sparno è interpretata da Antonio Lippiello, nei panni di Calogero di Spelta, il marito geloso dalle mille sfumature, Felice D’Anna, che dà voce a Otto Marvuglia, riuscendo a complicarsi in ogni circostanza la vita, anche quando non ce ne sono condizioni e causa, Mariella Del Basso, dà stile e forma alla bella Zaira. La regia è di Franco Scotto. La scenografia è curata da Proteatro e Wanda Papa. Audio e luci, Luca Coppola.
Venerdì e sabato, il sipario del Biancardi si alzerà alle 20,30, domenica, 13 dicembre, alle ore 18,00. Si accede in Sala nel rispetto dei dispositivi di sicurezza sanitaria, personale e collettiva, anti–virus.