Ad Avella il professionale sta morendo. Le iscrizioni calano di anno in anno ed è serio il rischio che l’Ufficio Scolastico Regionale possa tagliare l’indirizzo. La nuova preside dell’Isis Lauro – Baianese, Marina Petrucci, incontra i docenti avellani e prospetta loro l’ipotesi di due nuove articolazioni didattiche: sartoria e corso per parrucchieri. I prof si risentono: «Ma come, noi letterati ad insegnare taglio, cucito e messa in piega?». Ed ecco che vien fuori la controproposta, veicolata però attraverso canali informali e poco istituzionali. Il passaparola e il chiacchiericcio finiscono per coinvolgere un esponente politico locale, Pellegrino Palmieri, che fa parte della Federazione Provinciale dei Verdi: «Senti Pellegrì, noi ad Avella vogliamo fare l’alberghiero. Non importa se non c’è la sede adatta, non fa nulla se mancano le cucine. Magari ci facciamo dare dal sindaco il palazzo che sta in Piazza Convento e i laboratori li organizziamo nei ristoranti del Fusaro». Pellegrino parte per Avellino, arriva nella sede dei Verdi, prende carta e penna e scrive il comunicato: «Siamo venuti a conoscenza di una richiesta da parte dell’Istituto Professionale Scoca, per l’ex edificio scolastico di Piazza Convento, al fine di trasferirvi le attività didattiche. La disponibilità sarebbe stata negata dal Sindaco. Un rifiuto poco lungimirante che non coglie gli aspetti estremamente positivi che deriverebbero da un uso più adeguato dell’edificio». Fin qui tutto normale, solo che leggendo attentamente la nota ci rendiamo conto che sono diverse le cose che non quadrano. Innanzitutto la scuola. Ad Avella lo Scoca non c’è. E lo Scoca, per stessa ammissione del suo preside Severino Loiaco, «non possiede né ha intenzione di istituire una sezione dell’alberghiero». Non solo. Loiaco sostiene che «sono almeno 3 anni che non chiediamo aule o sedi a chicchessia». Ergo, né i docenti né Palmeri sanno come si chiama la scuola del proprio paese. Si tratta dell’Istituto Professionale Commerciale che rientra nell’ambito dell’Isis Lauro – Baianese. Vuoi vedere che si tratta solo di un’erronea denominazione, frutto di un carente aggiornamento dei nuovi piani di dimensionamento scolastico? Per fugare ogni dubbio contattiamo la dirigente dell’Isis Lauro-Baianese che ci rivela il misfatto. «Si tratta di una bufala colossale messa in giro dagli stessi professori che non ne vogliono sapere di insegnare in un corso per parrucchieri», spiega la dottoressa Petrucci che aggiunge: «Non ho mai contattato il sindaco Biancardi, anzi mi scuso per tutto questo casino. L’idea dell’alberghiero a me tra l’altro non piace, poiché già abbiamo una sezione del genere, quella di Marzano». Ci resta da contattare solo Biancardi. Lo facciamo per dovere di cronaca. Il sindaco è lapidario: «Quisti nun stann buon ca cap”.