E’ scontro aperto ad Avella tra Chiara Cacace e la Fondazione Avella Città D’Arte, nell’ultima uscita del capogruppo dell’opposizione avellana un invito al presidente Antonio Larizza a rassegnare le dimissioni per l’attività svolta dalla Fondazione che a dire dall’esponente di opposizione sarebbe fallimentare. Ma a queste gravi accuse non ci sta l’avv. Larizza che ha voluto replicare rilasciandoci queste dichiarazioni.
“Dichiarazioni di assoluta gravità frutto di un’analisi documentale sconsiderata e priva delle elementari conoscenze tecniche e giuridiche, per cui la Fondazione Avella città d’Arte si riserva di adire ogni sede competente a tutela della sua immagine e del suo decoro. Se avessero riscontrato davvero anomalie nei documenti avrebbero dovuto denunciarle alla Procura della Repubblica e non attraverso un organo di informazione per il mero gusto di denigrare il lavoro altrui. Il socio fondatore Comune di Avella nel corso degli anni ha conferito, come da atto costitutivo e relativa modifica, la somma di 55.000,00 Euro, utilizzata dall’Ente Fondazione nel pieno rispetto delle prescrizioni statutarie. Una delibera che non ha trovato esecuzione, che è mero atto di indirizzo politico, destabilizza i consiglieri di minoranza? Poveri noi !! La Fondazione Avella città d’arte ha assolto ai propri doveri istituzionali rispettando analiticamente le prescrizioni del vigente statuto ed ha compiuto, a titolo gratuito, uno sforzo immane non apprezzato solamente da chi aveva promesso di cambiare Avella. Il clanioinarte è un progetto nel quale la Fondazione è parte integrante ed è finalizzato a rispettare le prescrizioni delle misure regionali che impongono determinati criteri per accedere al finanziamento, evidentemente neanche lette da chi muove accuse infondate!! Sinceramente dopo le recenti elezioni avrei sentito il dovere morale di rassegnare le mie dimissioni se avessi ottenuto il risultato della collega Cacace che trova scandaloso solamente l’operato della Fondazione. (Avv. Antonio Larizza)