Servizi garantiti, efficienti e di qualità, per rilanciare l’ azienda di trasporto pubblico che per le inadeguatezze gestionali continua a perdere utenti e affidabilità, gravando con alti costi sulla fiscalità regionale e nazionale
di Gianni Amodeo
E’ una risposta di merito, che, al contempo, fa risaltare e rivendica anche le ragioni dell’osservanza di quelle che sono –o dovrebbero essere– le regole delle normali relazioni istituzionali, che nella circostanza sono restate disattese dalla Regione–Campania per le modalità ”praticate”. E’ la risposta- attesa dai cittadini e dall’opinione pubblica- di rifiuto al progetto per la Metrò leggera da realizzare sulla Nola-Baiano, dismettendo, di fatto, la corrispondente tratta ferroviaria della Circumvesuviana in esercizio dal 1885 per la Napoli–Nola–Baiano. Una nitida e chiara risposta di rifiuto -pronunciata all’unanimità, dalla Giunta dei sindaci dell’ Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio– in ordine ad un progetto di massima, messo a punto dalla Regione–Campania, senza che ne siano stati mai presentati in tempo debito gli specifici e connessi carteggi preliminari- con la configurazione del percorso della Metrò– alle amministrazioni comunali interessate, segnatamente a quelle dell’ Unione del Baianese e dell’Alto Clanio, perché ne valutassero la portata di ricaduta sociale; portata di scontata negatività rispetto alle già esigue infrastrutture disponibili per le comunità locali, senza dire della perdurante stagnazione economica e produttiva di un territorio che offre poco o nulla sul piano delle opportunità lavorative.
In realtà, il progetto della Metropolitana leggera – nei sommari e frettolosi dati indicativi- è approdato alla diretta e compiuta conoscenza di sindaci ed assessori, quando agli uffici di protocollo delle municipalità di Baiano– nel cui territorio è allocata la stazione terminale a cui si rapportano i viaggiatori di Sirignano, Quadrelle e Mugnano del Cardinale– Avella, Sperone, Roccarainola, Cicciano, Camposano e Nola è giunta la comunicazione del competente ufficio della Regione–Campania con la copia in fac-simile del protocollo d’intesa, da far vagliare e approvare dalle Giunte, travalicando i Consigli comunali. Una procedura da perfezionare formalmente, quale passaggio propedeutico alla definitiva sottoscrizione da eseguire a palazzo Santa Lucia dell’intesa con le sigle dei sindaci, del presidente della Regione – Campania e dell’amministratore delegato dell’Eav , l’Ente regionale gestore dei servizi di trasporto a proprietà pubblica, che fanno capo all’ ex–Circum, all’ex-Cumana e all’ex- MetroNapoli. E, dettaglio particolare, la comunicazione dell’ufficio regionale, sollecitava letteralmente le amministrazioni destinatarie a provvedere in tempi brevi alla … richiesta , rimettendo a stretto giro di posta allo stesso ufficio il fac-simile del protocollo d’intesa approvato e compilato in tutte le sue parti. Come dire, se non un ordine perentorio e tassativo da eseguire, certamente poco meno.
Di certo, tuttavia, forniva alcuni elementi generici del progetto della Metrò leggera e della trasformazione-sistemazione della stazione di Nola in Hub, da realizzare con 32 milioni di euro; un investimento, da coprire con i fondi comunitari europei per il Por-Campania 2014\2020 in scadenza, ma considerato da tecnici ed esperti decisamente eccessivo. E tra gli elementi generici prospettati, figura l’istituzione di 19 fermate–stazioni su un percorso di Metrò sconosciuto nella tipologia se elettrificato su ferro o filovia o su gomma, e, per di più, indefinito, perché- va ricordato- mai ufficialmente presentato; 19 fermate-stazioni funzionali a garantire il flusso cinematico di convogli o bus con larga utenza e in tutte le ore della giornata, qual è del tutto normale in contesti urbani, caratterizzati dalla presenza di cospicui e diffusi insediamenti produttivi o di particolari attrattori turistici di gran richiamo con il correlato movimento di viaggiatori e turisti, come avviene nella gran parte delle medie realtà urbane del Centro– Nord, ancorate ad economie produttive con congruità sia di servizi che di infrastrutture sociali. Il che- purtroppo– per il territorio nostrano può costituire soltanto un … inebriante volo di sbrigliata fantasia o un eccentrico desiderio. E null’altro.
Meglio è – questa la forte volontà politica che emerge dal deliberato della Giunta dei sindaci– conservare l’esistente tratta ferroviaria, potenziandola e ampliandone l’offerta di servizi di qualità ed efficienza, recuperando le migliaia di utenti e lavoratori, che negli anni sono stati costretti a rinunciare al servizio pubblico della Circumvesuviana per le sue sistematiche disfunzioni e disastrose inadeguatezze gestionali, per non dire delle carenze di sicurezza. Un utile e importante segnale di coesione, quello lanciato dai sindaci dell’ Unione, ascoltando e interpretando le istanze dei cittadini; segnale, per il quale- ne va dato doveroso ed oggettivo atto– all’azione svolta dai consiglieri del gruppo di minoranza “Io ci credo”- operante nell’assemblea comunale di Baiano– per il modo scrupoloso e propositivo, con cui ha affrontato la situazione–Circumvesuviana con l’articolata e puntuale mozione proposta e illustrata proprio in assemblea nello scorso aprile, per richiedere all’ Eav il miglioramento dei servizi di trasporto pubblico, con l’allestimento non più differibile del doppio binario sulla tratta Baiano–Nola, abbreviando i tempi di percorrenza per il terminale di Napoli, coperti attualmente– per poco più di 30 km– in circa un’ora e mezza. Un modo scrupoloso e di coerenza costruttiva osservato anche in questi giorni. E in attesa di sviluppi, visto e considerato che la vicenda-Metrò è stata fatta uscire dal cono d’ombra, in cui è stata lasciata a covare a lungo e in silenzio.