Era il mese di ottobre del 2014 quando le nostre telecamere entrarono in una delle più belle Grotte della Campania per mostrare lo stato di abbandono in cui si trovava, chiusa dagli anni ’80. Da allora qualcosa si mosse, ed i soldi per la sua messa in sicurezza dovevano arrivare da quelli che il Comune avrebbe dovuto ricevere dalla mitigazione del rischio idraulico. Infatti il progetto presentato dal Comune aveva avuto anche l’ok del Ministro dei Beni Ambientali. Ben otto milioni di euro da spendere per mettere in sicurezza il torrente Clanio, i valloni e le zone a rischio alluvione ed in particolare l’area dove è situata la Grotta di San Michele. Ad ottobre 2014 ci fu il sopralluogo del presidente dell’Autorità di Bacino, Avv. Stefano Sorvino, e di tecnici ed esperti in materia idrogeologica. Sembravano quindi aumentare le percentuali di rivedere la grotta riaperta ai fedeli e turisti con l’eliminazione dei catenacci che oggi ne impediscono la visita per il rischio di crollo. Ma da allora è trascorso più di un anno e nulla si è mosso.