Tra i presenti questa mattina all’incontro organizzato da Forza Italia sugli Stati generali anche le associazioni e tra quella avellana, Mela, con il rappresentante al tavolo dei lavori nella persona del presidente Riccardo D’Avanzo. Ecco i punti salienti del discorso tenuto dal presidente della Mela.
Le Associazioni di volontariato, che qua intendiamo come insieme di organizzazioni che prestano vari servizi gratuitamente, dal tempo libero allo sport, dalla promozione culturale e del territorio a quella dell’arte, dei libri del teatro e ancora in campo sanitario e assistenziale o di aiuti alle famiglie, rappresentano, al giorno d’oggi, un punto di riferimento soltanto laddove ricoprono un ruolo da protagoniste attive all’interno della società civile attraverso il principio della sussidiarietà che traduce, a sua volta, la concezione globale dell’essere umano nella vita politica, economica e sociale. Le associazioni in Italia sono l’asse portante di molteplici iniziative si può dire che esse occupino uno spazio rilevante, quasi maggioritario, nel welfare locale.
Questi sodalizi hanno acquisito notevole importanza soprattutto nel momento in cui i partiti sono stati travolti dal cambiamento dello scenario politico globale, diventando talvolta alternativi ad essi, principalmente nelle piccole realtà dove l’impatto dei mutamenti politici e la conseguente nuova domanda di servizi è stato di maggiore effetto: si è infatti constatato che il raggiungimento degli obiettivi era possibile soltanto dove le Associazioni in sinergia con istituzioni e cittadini prendevano parte alla gestione dei “beni comuni”.
I soggetti del terzo settore sono dunque diventati, nel corso degli anni, attori fondamentali per la realizzazione delle moderne politiche sociali e pertanto la normativa afferma ad essi non solo i dovuti riconoscimenti ma soprattutto la possibilità di accedere a dei canali di finanziamento.
Ciò comporta, inevitabilmente, la nascita di un connubio essenziale tra le Associazioni che operano sul territorio e le Istituzioni con l’instaurazione di un rapporto basato, almeno in teoria, sulla co-progettazione: in questo modo la profonda conoscenza della realtà sociale su cui si fonda il volontariato diventa di ausilio per le amministrazioni.
Tuttavia a volte si è verificata una sorta di sostituzione: le Associazioni, consapevolmente o meno, spesso si sono trovate ad invadere il campo amministrativo nel momento in cui le Istituzioni non sono state in grado di fornire risposta ai problemi sociali.
Possiamo affermare che c’è stato un “effetto sostituzione” del volontariato, rispetto al ruolo pubblico e in particolare degli enti locali.
Le associazioni tengono unito il tessuto sociale, sono luoghi di incontro e di condivisione e quando incontrano amministrazioni sensibili e disponibili sono capaci di dare molto di più.
Cosa sarebbero i nostri territori senza il grande apporto delle associazioni non profit? Guardiamo per esempio le nostre realtà! Teatro, spettacoli musicali e manifestazioni artistiche multimediali, Festa dei libri, Festa degli anziani, Promozione dei beni archeologici e paesaggistici, eventi vari di intrattenimento per i cittadini, Campus Estivi per i bambini, ma anche giornate dedicate alla prevenzione nelle malattie, alla difesa dell’ambiente, mi sfuggirà qualcosa ma sicuramente posso affermare che i nostri paesi senza associazioni sarebbero niente. Naturalmente abbondano le sagre paesane ma di quest’argomento preferisco non parlare.
Innanzi tutto gli attori di welfare locale dovrebbero allargare lo sguardo corto in cui sono costretti dalle comprensibili contingenze e pensare a paradigmi diversi di collaborazione che già esistono e vedono il volontariato protagonista. Uscire dalla logica della buona prassi relegata in un angolo per mettere coraggiosamente a sistema questi nuovi approcci. Mettere in discussione alcune prassi consolidate non più sostenibili e sacche di piccoli privilegi che impediscono la partecipazione anziché generarla. È necessario uscire dalla logica emergenziale nella quale amministrazioni e volontariato si tengono reciprocamente sotto pressione per risolversi, sempre reciprocamente, piccoli e grandi problemi; condividere competenze, connettere il volontariato con il profit per contaminazioni fruttuose, utilizzare una narrazione positiva di politici locali stimati per rendere più prestigioso, trasparente e attraente il volontariato, soprattutto quando sperimenta progetti con rischio di riuscita considerevole. Pretendere il lavoro in rete e il gioco di squadra all’interno delle organizzazioni come requisito fondamentale nei progetti di collaborazione.
E soprattutto orientare risorse economiche volte a valorizzare beni e patrimoni inutilizzati – soprattutto quelli familiari e relazionali – in un’ottica di partecipazione e non solo di immagine. Abbiamo, dunque, molto da fare per i prossimi anni.
Le Istituzioni devono lavorare inoltre per garantire alle Associazioni non solo la prosecuzione delle proprie attività sociali ma anche per cercare di ottenere fondi da destinare alle stesse.
Diffidenza e difficoltà tra associazioni ed istituzioni in un rapporto fragile che va fortificato.
Avella è uno dei pochi o tanti, a seconda dei punti di vista, comuni italiani che riconoscono in qualche modo il ruolo delle Associazioni, grazie ad un regolamento che non solo stabilisce modalità e procedure di assegnazione dei fondi ma ne organizza le attività, o almeno prova a farlo, attraverso una programmazione condivisa.
Infatti, il Comune di Avella ha un ottimo rapporto con le varie associazioni, ad esempio ha istituito la Consulta delle Associazioni (a cui purtroppo non sono in molti a riconoscerne l’importanza e la validità), a cui ha demandato diverse attività, dal calendario annuale degli eventi al coordinamento per la richiesta di eventuali contributi.
Il Comune di Avella fornisce un sostanziale supporto logistico alle associazioni durante gli eventi, e questo va sottolineato.
Va detto anche ad esempio, che con i progetti regionali Avella ha beneficiato di finanziamenti che hanno permesso la realizzazione di ottimi eventi, ma con rammarico va segnalato che in questi progetti le associazioni non sono state coinvolte, e questo è da considerare un neo in quanto le associazioni sono lo zoccolo duro della promozione sociale e culturale del paese.
Difatti, i finanziamenti sono sporadici e a progetto e quando questi mancano sono sempre le associazioni a tenere vivo il paese.