Cari membri e simpatizzanti dell’associazione “I rami del melo”, è mio interesse, per una questione di chiarezza, stigmatizzare alcuni aspetti riguardanti il mio“concetto” di associazionismo e del connesso utilizzo dei beni comunali che , a mio avviso, è alla base di talune incomprensioni che da un po’ di tempo a questa parte ho avuto modo di registrare, con alcuni rappresentanti del vostro gruppo. Fermo restando, che non ho mai avuto difficoltà, in qualsiasi momento, a discutere civilmente con chiunque, qualora vi fossero delle perplessità da chiarire. Di seguito elenco alcuni punti, che già in diverse occasioni ho avuto modo di enunciare pubblicamente: 1) Gli immobili, gli spazi (piazze, strade, ecc.), l’energia elettrica e l’acqua del Comune, di cui dispongono le associazioni, hanno un valore economico e sono a tutti gli effetti beni di proprietà di tutti i cittadini avellani. 2) Il sindaco pro tempore, insieme al Consiglio Comunale, non sono i proprietari dei suddetti beni, bensì hanno il dovere di tutelarne il valore economico e culturale, attraverso un utilizzo parsimonioso in linea con le normative vigenti. 3) Ogni cittadino di Avella, indipendentemente dal colore politico, status sociale o quant’altro, ha il diritto, in qualsiasi momento di chiedere e di ricevere informazioni, relativamente alle finalità connesse alle varie attività che le associazioni svolgono sul territorio comunale, utilizzando in maniera gratuita i beni in questione, senza che questo debba sembrare un atto invasivo o lesivo per nessuno. Detto ciò, sottolineo, e spero di essere chiaro una volta per tutte, che le mie critiche (ultime in ordine di tempo, quelle relative all’iniziativa pubblica di domenica 14 luglio 2013), sono sempre indirizzate a tutte le associazioni, nessuna esclusa, non solo ai Rami del Melo e, cosa più importante, non sono il frutto di considerazioni fatte a titolo personale bensì opinioni espresse in rappresentanza degli 825 cittadini che hanno votato il Centrosinistra per Avella e che mi onoro di rappresentare in consiglio comunale. Per me, ci tengo a sottolinearlo, non esistono differenze di alcun genere tra le varie parti in campo. Il mio impegno è quello di rappresentare i diritti dei cittadini avellani senza parteggiare pro o contro nessuno in particolare, singolo cittadino o associazione che sia. Anzi, mi auguro, a differenza di chi preferisce la strategia del “divide et impera”, che al più presto, anche se mi rendo conto delle difficoltà, si possa assistere ad un momento di riappacificazione tra i vari gruppi presenti sul territorio, dando un esempio di maturità a tutti i giovani che nel seguirvi, si stanno impegnando in questa stagione storica per il rilancio culturale ed economico del nostro paese. Per cui, solo per dovere di cronaca, a dimostrazione dell’imparzialità mia e di tutto il Centrosinistra, vi ricordo che a differenza di altri rappresentanti delle istituzioni civili e religiose, abbiamo risposto al vostro invito, all’inaugurazione dell’EXPO’, partecipando e portando gli auguri agli organizzatori. E, sempre per sgombrare il campo dalle interpretazioni più faziose e malevoli, sulla pagina facebook del nostro gruppo campeggiano tutt’ora i nostri complimenti per la riuscita della kermesse.
Inoltre, relativamente alla questione orto botanico, penso sia il caso di valutare in maniera seria quello che è successo, e di limitarsi ad esprimere valutazioni adeguate nei confronti di chi, autorizzato dal comune, ha speso tempo e denaro per mettere in piedi un progetto per i bambini. Che poi si tratti di patate, cipolle o quant’altro, a noi non interessa. C’è stato un equivoco? C’è stato un errore di comunicazione? Bene! L’italiano è una lingua che contempla parole utili in tutte le circostanze. In questo caso basta limitarsi a chiedere “scusa”, e cercare di rimediare come possibile, con l’impegno per la prossima volta di evitare, compatibilmente col caos che regna sul comune di Avella, di incappare in certi equivoci. Infine, per il futuro, vi invitiamo ad evitare certe dichiarazioni roboanti perchè non servono a nulla. Noi, del Centrosinistra per Avella, non recitiamo nel circo Barnum della politica avellana, viviamo del nostro lavoro e, a differenza dei tanti “giocatori delle tre carte” prestati alla politica, non abbiamo la necessità di prendere per fessi i cittadini quotidianamente per sbarcare il lunario, diciamo quello che pensiamo e, cosa più importante, lo facciamo pubblicamente, alla luce del sole. Facciamo politica, non siamo politicanti. I voti delle famose trenta o quaranta famiglie avellane, che tanto stanno facendo tremare il palazzo, non ci fanno paura. Mal che vada, continuiamo a fare quello che facciamo da una vita: lavorare. Saluti, Pellegrino Palmieri – Capogruppo del Centrosinistra per Avella.