di Gianni Amodeo
L’ape con le vibratili ali nella sua operosa e accogliente celletta sormonta la dicitura Montuori, sovrascritta ad Apicoltura fondata nel 1978, con la sottostante e larga base, su cui si ergono le vestigia di facciata in pietre di roccia e l’imponente Mastio simbolo del Castello costruito nell’Alto medioevo dai Longobardi, per essere ricomposto ed ampliato – rispetto all’originario impianto costruttivo- dai Normanni dopo il Mille, realizzando uno dei rari modelli di eccellente architettura castellare del Sud. E’ il modello, il cui prospetto fa risaltare la vicendevole e perfetta simmetria che corre, da un lato, tra le torrette di avvistamento, in tempi lontanissimi utilizzate per le strategie militari e di vigilanza, e che sempre fanno guardare la Piana nolana e il Golfo di Napoli, e, dall’altro lato, le mura perimetrali dell’intero complesso, a mo’ di fortezza, in magnifica esposizione meridiana, nel cuore della Campania.
Ai lati del Castello– fortezza, quasi ne fossero ali o vigili e indomabili scorte, figurano le composizioni sequenziali di sei– cellette – esagonali, visiva rappresentazione dell’architettura degli alveari, in cui si combinano al meglio e compiutamente l’organizzazione sociale delle api–operaie e la sincronia delle loro pregiate produzioni mellifere; produzioni tipiche, di cui danno conoscenza i caratteri dei cartigli a supporto della piattaforma, su cui poggia la raffigurazione del Castello– fortezza. E si va dal Miele Melato al Miele Millefiori, dal Miele di Acacia al Miele di Castagno, dal Miele di ciliegio al Miele di agrumi e al Miele d’asfodelo. Una gamma di Mieli, a cui vanno aggiunti cartigli della raffinata Pappa reale.
Sono- quelli posti in rassegna- gli elementi, che in sobria composizione e con la prevalente tonalità del color verde, il testimonial per antonomasia della biodiversità colturale, formano il nuovo logo, che identifica i caratteristici vasetti di vetro e le buste–sacchetto di conservazione dei prodotti dell’Azienda agricola apistica – Montuori. Un logo, ben concepito e realizzato, ancorato com’è alla vocazione naturale del territorio per l’ agricoltura, di cui l’apicoltura è un’eccellenza, e ad un bel tratto della millenaria storia di Abella\ Avella impressa proprio nelle vestigia del Castello– fortezza. Ma è anche e soprattutto il logo che coincide con il conferimento del Marchio di Qualità Partenio all’intera gamma dele produzioni dell’Azienda Montuori che s’affaccia Lungo il Viale Clanio, il fiume che un tempo copioso d’acqua correva nella Piana nolana, attraversando campi della canapicoltura e incrociando il Volturno, per riversarsi nel Tirreno; il conferimento del Marchio Qualità Partenio è la risultante di una procedura di verifiche, nell’osservanza dei parametri e dei requisiti pre-definiti della Regione– Campania e, per competenza, dell’ Ente Parco del Partenio, con lo specifico decreto di autorizzazione, firmato dal presidente Franco Iovino.
E’ una storia di lavoro e di cultura d’impresa familiare, che con il 2022 approda a quarantaquattro anni di attività, per aprirsi a nuovi orizzonti e prospettive di sviluppo, confidando nel superamento delle criticità innescate dall’emergenza pandemica; e di fiducia nel futuro c’è grande necessità, così come c’’è gran bisogno di amicizia e solidarietà, senza cedere a cupi catastrofismi, per un cammino il Marchio di Qualità Partenio va da buon viatico. Una storia di lavoro, iniziata negli anni ‘ 70 per impulso di Giuseppe Montuori, il fondatore dell’omonima Azienda, ispirato nella dedizione all’Apicoltura dallo zio Giuseppe, frate cappuccino, autore di un testo scientifico, intitolato “Il mondo delle api”, oltre che appassionato. Nel corso degli anni l’ Azienda di Lungo Viale Clanio è venuta crescendo per la qualità garantita delle produzioni mellifere e la corrispondente crescita dei consumatori. E con il Marchio di Qualità Partenio, c’è anche il cambio generazionale, con la guida dell’Azienda in capo ad Anna, la figlia del fondatore-imprenditore, Giuseppe Montuori. Un passaggio generazionale, che fa tutt’uno con il genero, Antonio Maietta, esperto produttore, oltre che consulente per la salvaguardia dell’ambiente delle biodiversità nelle aree del Parco del Partenio. In concreto, l’attività di Antonio Maietta non si connette soltanto a quella strettamente aziendale, sui mercati regionali della Campania ed extra regionali, ma anche e soprattutto nell’azione divulgativa nelle Scuole, oltre in interventi puntuali nei pubblici convegni, verso i valori dell’amore per l’ambiente, le leggi della natura e della bio-diversità.
Un’azione, per la quale spesso utilizza a fini dimostrativi sia documentari che le interessanti arnie didattiche, fondamentali per far comprendere la delicatezza dei cicli produttivi dei mieli, ma anche per far comprendere il grande ruolo svolto dalle api nella tenuta degli equilibri della natura. Un’azione altamente meritoria di volontariato civico. E in questo mission si ritrova spesso con Saverio Bellofatto, animatore di Froggy ,la bella rivista di cultura ed educazione ambientalista, pubblicata da Edizioni & Solidarietà. Sono percorsi che Antonio Maietta compie da divulgatore e da operatore dell’Apicoltura, a tempo pieno, anche e se necessario- come spesso accade- da “Pastore delle api”. Un lavoro davvero speciale e specialistico, quello del “ Pastore delle api” che vive tanto giornate da “nomade” alla ricerca delle zone, in cui il climax e le condizioni generali delle matrici ambientali sono propizie e favorevole alla collocazione delle arnie le Grandi officine dei mieli, pappa reale, propoli e polline. Una ricerca complicata, non sempre fruttuosa. Ma l’esperienza della produzione del Miele d’asfodelo è certamente tra le più significative e di data recente; esperienza, in cui ha consumato lunghe giornate di paziente attesa, per guidare, si fa per dire, api, e installare arnie sui versanti del Partenio, in direzione di Montevergine, dove fioriscono gli asfodeli, i bei fiori della famiglia delle liliacee.
Un’ esperienza condotta a buon fine, con il Miele di asfodelo monofiore, tipicità colturale della Sardegna e che ora fa mostra di sè nella vetrina delle produzioni dell’ Azienda agricola apistica di Viale Lungo Clanio.
Il lavoro premia sempre. Labor omnia vincit