Secondo una “passio” del VII secolo, del patriarca di Gerusalemme San Sofronio, Ciro nacque da famiglia cristiana intorno all’anno 250 ad Alessandria d’Egitto, e studiò medicina nella sua città. Divenuto medico in quella scuola, Ciro aprì nel rione Doryzim un ambulatorio con laboratorio.
Sofronio racconta che Ciro era un medico valente ed eccelso in maniera particolare per la santità della vita, umile e dedito alla carità. Somministrava cure gratuite ai poveri e indigenti, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “anàrgiro” (dal greco anargyros, senza denaro), e incitava i malati a trovare conforto nella fede e nella preghiera. Ridonava la salute tanto ai corpi quanto alle anime e convertì molti pagani al cristianesimo.
Il Santo da anni è il “patrono” del piccolo quartiere avellano conosciuto come “Purgatorio” dove la sua statua è custodita e ad ogni 31 gennaio si effettuano i festeggiamenti in suo onore. Sante Messe, processione, fuochi pirotecnici e musica fanno della giornata la cornice alla festa in onore del Santo. Quest’anno per la prima volta il Santo è espatriato fuori dai confini del suo rione approdando nella chiesa di San Giovanni, posta al centro di Avella, dove si è svolto il triduo e la Santa Messa di ieri. Mai era accaduto che la festività si tenesse fuori dalla propria chiesetta che a causa del Covid e delle piccole dimensioni non era in grado di accogliere i fedeli rispettando le disposizioni previste in questa epidemia. Ecco perchè si è optato per una chiesa più grande affinchè la festa continuasse come tradizione.
Nella chiesa di San Giovanni ieri il clou dei festeggiamenti con la Santa Messa delle 18,30 celebrata dal parroco Don Giuseppe Parisi alla presenza del sindaco Biancardi e di folto gruppo di devoti che hanno occupato tutti i posti disponibili. In allegato il link della nostra diretta di ieri.