Udienza preliminare oggi 4 febbraio 2016 presso il Tribunale di Avellino dinanzi al GUP dott. Sicuranza per gli imputati Ostacolo Gennaro e Piscitelli Pietro che dovevano rispondere dei reati di rapina aggravata e lesioni aggravate in danno del dott. Giovanni Messina avvenuta nello scorso mese di ottobre quando in via Roma il medico subì una rapina a mano armata da parte di due malviventi che, dopo averlo aggredito, gli avevano strappato dalla tasca della giacca l’incasso delle visite mediche, pari a circa 500 euro, effettuate dal pomeriggio presso il suo ambulatorio. Durante la colluttazione, il professionista, colpito alla testa dai rapinatori con il calcio di una pistola, esplodeva alcuni colpi con la propria arma, una semiautomatica di piccolo calibro, legalmente detenuta, ferendo uno dei due malviventi al braccio.
Sul posto veniva rinvenuta una pistola ad aria compressa modificata e priva del previsto tappo rosso nonché alcuni indumenti appartenenti ai due malviventi, verosimilmente abbandonati durante la fuga, il tutto successivamente sottoposto a sequestro.
Ricostruita la vicenda attraverso tutte le informazioni acquisite, ivi compresi quei dettagli apparentemente poco significativi, i Carabinieri, grazie ad un’approfondita conoscenza del territorio, riuscivano a restringere il campo delle ricerche: presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Nola veniva rintracciato e tratto in arresto il rapinatore ferito mentre il complice, reperito presso la sua abitazione, fu denunciato in stato di libertà.
Stamane durante l’udienza preliminare i due imputati difesi dagli avvocati di fiducia, Ostacolo dall’avv. Angelo Pignatelli e Piscitelli dall’avv. Francesco Pecchia di Avella hanno presentato le loro tesi difensive. Il primo per il tramite del difensore ha chiesto il rito abbreviato che si celebrerà il prossimo 17 marzo 2016 innanzi al medesimo GUP. Per il Piscitelli l’avvocato Pecchia non ha avanzato alcuna richiesta di riti alternativi e all’esito della discussione in camera di consiglio l’imputato è stato prosciolto da tutte le accuse per non aver commesso il fatto. Invero gli elementi raccolti in fase di indagine a suo carico oltreché insufficienti erano anche contraddittori come rilevata dalla difesa. Il giubbino rinvenuto e sequestrato a casa di Pignatelli non era corrispondente a quello descritto dalla vittima, inoltre non presentava alcuna traccia ematica.