“Ho una esatta convinzione, in località fontanelle, alla sinistra del Clanio, nello spazio esistente, tra il torrente e la montagna sovrastante, dove pascolano costantemente, bufali, mucche e pecore, della esistenza di qualcosa di nascosto sottoterra. Se le autorità sanitarie e di polizia effettuassero un sopralluogo potremmo scoprirlo. E’ da notare che nello stesso luogo scorre la tubazione delle acque potabili che arrivano nei lavandini delle nostre case. Analogo interesse andrebbe prestato a tutti i canaloni esistenti, una volta, sulla strada panoramica, colmati di ogni sorta di rifiuti e coperti con la terra, fungibili adesso alla produzione di nocciole. Il Comando Forestale, da poco insediatesi nel Comune di Avella, dovrebbe presentare alle istituzioni sanitarie e non, una dettagliata situazione dello stato dei luoghi e procedere alla individuazione esatta dei siti, nonché, illustrare l’intervento radicale da effettuare per ristabilire l’equilibrio ambientale violentato. Se respiriamo un’aria mefitica e le acque sono inquinate mi chiedo quale certezza di vita abbiamo noi e i nostri figli. Mi chiedo quando le civiche amministrazioni del mandamento baianese accenderanno i fari sulla realtà ambientale locale. Anche nelle nostre contrade il tasso di crescita delle malattie neoplastiche ha assunto proporzioni preoccupanti. Perché non istituire. a livello mandamentale, un Registro rilevante tutte le morti da cancro ? Resto convinto che molti siti avellani siamo interessati da nascondimenti preoccupanti e forieri di forte inquinamento. Perché non istituire una task force rilevante l’ampiezza del fenomeno”.