E’ successo il 16 novembre in una Rsa di Avellino: vittima una 80enne di Serino.
I familiari chiedono di fare piena luce sui fatti e preannunciano un esposto
Viene spinta da un’altra ospite non autosufficiente con gravi patologie neurodegenerative, rovina per terra, si rompe una gamba e, come capita non infrequentemente a pazienti di una certa età, la lesione all’arto si rivela fatale: non supera i postumi dell’intervento di riduzione della frattura e muore dieci giorni dopo.
Il grave episodio di cui è rimasta vittima G. P., ottant’anni appena compiuti, di Serino, è successo il 16 novembre 2019 presso la Residenza sanitaria assistenziale “Associazione Roseto”, ad Avellino, di cui l’anziana, anche lei non autosufficiente, era ospite dall’agosto del 2015, pagando una retta di 1.300 euro al mese.
Poco dopo le 16 la degente, a quanto è stato riferito ai familiari dai responsabili della struttura, sarebbe stata spinta da un’altra ospite della casa di riposo affetta da vari problemi di demenza senile, e come tale non autosufficiente, cadendo per terra. Una brutta caduta a causa della quale G. P. ha riportato la frattura di un femore. Gli operatori della Rsa hanno chiamato il 118 e i sanitari del Suem hanno soccorso e trasportato l’ottantenne al presidio ospedaliero di Solofra. Da qui, dopo alcune ore, la paziente è stata trasferita d’urgenza presso l’ospedale di Ariano Irpino dove però, per tutta una serie di problemi organizzativi, non è stata operata subito. L’intervento ha avuto luogo solo il 22 novembre, ma purtroppo l’anziana non è riuscita a superarlo e quattro giorni dopo, il 26 novembre, alle 13, i medici hanno chiamato i familiari per informarli del decesso della loro cara.
Sulla vicenda, è bene precisare, non è stato aperto alcun fascicolo da parte dell’autorità giudiziaria, ma i congiunti della vittima, dopo averle dato l’estremo saluto con i funerali, hanno deciso di vederci chiaro. Per questo, attraverso il consulente personale Luigi Cisonna, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.a., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e sarà presentato un esposto alla magistratura chiedendo di fare piena luce sui fatti e di appurare eventuali responsabilità nel decesso, a cominciare da quelle della casa di riposo che, in forza del contratto cosiddetto di spedalità, è tenuta a vigilare su tutti i pazienti affidati alle sue cure e a tutelare l’incolumità dei suoi ospiti.
Dott. Nicola De Rossi (UFFICO STAMPA Studio3A-Valore S.p.a.)