Con l’avvio della campagna elettorale si evidenzia ancor più in tutta la sua drammaticità la grande crisi di rappresentanza che a tutti i livelli interessa la provincia di Avellino», il segretario generale della Cgil Franco Fiordellisi e il segretario generale Filctem Cgil Carmine De Maio a un mese dalle elezioni regionali sottolineano i problemi dell’Irpinia.
«La nostra – dicono i sindacalisti – è una provincia devastata sia sul piano sociale che su quello economico: negli ultimi tre anni c’è stato un vero e proprio tracollo con centinaia e centinaia di posti di lavoro andati in fumo, tante aziende in grande difficoltà anche per l’assenza dei servizi infrastrutturali delle zone industriali».
«Sul piano sociale e della qualità della vita si è registrato un sensibile peggioramento nei servizi (trasporti, infrastrutture, ambiente, sanità). Uno scenario che spiega anche il pauroso spopolamento, con un esodo annuo di circa 2000 persone, in buona parte giovani, 1500 nascite in meno. Cresce il tasso di irregolarità nelle aziende, una desertificazione industriale che si traduce in un tasso di disoccupazione giovanile pari al 55%; i Neet, giovani che non studiano e non lavorano, sono il 22%. Una debacle socio-economica nell’assordante silenzio di esponenti politici a vari livelli presenti sul territorio, fatta salva qualche rara eccezione. La Nostra non è una presa di posizione ma un’amara constatazione di chi, giorno dopo giorno, percorrendo le sconnesse strade dell’irpinia, vive quotidianamente i drammi di questa provincia».
«Alcuni esempi simbolo: Novolegno, 117 Lavoratori Licenziati, FIB Sud, indotto 20 lavoratori in un limbo burocratico, Whirlpool con 200 lavoratori a rischio. L’indifferenza per le sorti di questa terra viene anche dai luoghi che dovrebbero rappresentare lo Stato come il Tribunale di Avellino, in particolare la sezione fallimentare, che gestisce tutti gli immobili industriali sottoposti a concordato o fallimento».
Si procede senza nessuna considerazione dei lavoratori, di chi li rappresenta, ma soprattutto ignorando spesso possibili proposte di un piano industriale con il recupero delle maestranze; invece la loro missione è far deperire gli immobili per decenni, per poi rivenderli a chiunque si presenti, esclusivamente solo con moneta contante, al 30/40% del loro valore, senza poter di fatto poter ripagare i creditori. Succede così a Solofra, dove il tribunale accoglie l’offerta presentata in fase d’asta da due giovanissimi a titolo personale, non essendo né investitori né imprenditori con fondi non si sa bene da dove provenienti.
«La Cgil e la Filctem Cgil, con tutte le categorie, per ogni problematica, non si sono mai fermati alla “sola”denuncia o alla sterile analisi. Al presidente del tribunale di Avellino, a cui avevamo già avanzato richieste informali, formuleremo richiesta ufficiale d’incontro, chiediamo,dove possibile, che sulle aste venga attuato il Rent to Buy, a fronte di valide richieste. Si tratta di una metodologia di compravendita immobiliare, che consentirebbe l’utilizzo immediato del bene, evitando il deperimento, che verrà poi acquistato, entro il periodo liberamente concordato tra le parti, ad un prezzo pattuito».
«Alla politica provinciale, ai candidati che si risvegliano, non importa se come sempre per i soli 30 giorni di campagna elettorale, chiediamo di confrontarci sul documento politico per lo sviluppo già presentato anche al premier Giuseppe Conte».
«Attendiamo proposte, impegni concreti: abbiamo bisogno della politica di strada, quella che sta tra la gente 365 giorni l’anno, che si faccia carico della fatica del vivere quotidiano, tralasciando retorica e slogan inutili»