Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è stata pubblicata la guida “bonus facciate” nella sezione delle guide fiscali de “L’Agenziainforma” che rappresenta un comodo vademecum che chiarisce chi sono i beneficiari dell’agevolazione, le tipologie di interventi ammessi e gli edifici coinvolti, sugli adempimenti da seguire.
Con la circolare n. 2/E del 14.2.2020 ci sono ulteriori approfondimenti per la detrazione per gli interventi finalizzati al recupero della facciata esterna degli edifici esistenti nella misura del 90%.
E’ un’occasione storica che permette alle amministrazioni di conferire decoro e valorizzazione agli assetti edilizi e urbani dei territori comunali, se opportunamente ed efficacemente compresa in pieno, collegandola con l’attuazione dei Piani– colore. In genere, com’è lunga storia di cultura amministrativa concreta, i Comuni del Nord coglieranno l’occasione per valorizzare il proprio patrimonio edilizio. Nei Comuni e territori del Sud, di contro, siamo fermi, impreparati a intercettare un formidabile strumento fornito dallo Stato per rimodernare gli edifici, mettere gli edifici in sicurezza, ecc. Nella migliore delle ipotesi arriviamo tardi, senza avere più la possibilità di realizzare quel cambio di passo di cui avremmo bisogno.
Naturalmente, ci sono anche altri strumenti che sono coordinati alle stesse finalità di miglioramento del decoro e della funzionalità dell’organizzazione urbana, dal sisma bonus all’efficientamento energetico e alle ristrutturazioni edilizie, con varie detrazioni ( 65, 50, ecc.), ma già diventa più difficile far veicolare il messaggio.
L’ opportunità del decoro delle facciate, però, è da non perdere. E’ auspicabile che sindaci ed amministratori ne comprendano l’importanza, anche per le ricadute lavorative dirette e indirette, che ne deriverebbero per le piccole imprese artigianali con adeguate campagne d’informazione e sensibilizzazione verso i proprietari di edifici e palazzi. Ma l’opportunità vale anche per il patrimonio edilizio pubblico, la cui manutenzione troppo spesso, se non sempre lascia a desiderare, con responsabilità riferibili, però, ad Enti sovra comunali del parastato.
Lo scenario, con cui si presentano i Comuni del Mandamento, è certamente tra i meno attraenti, per non dire deprimente, nei cosiddetti centri storici, ben poco curati, ma soprattutto nei quartieri e nelle zone di periferia, tra abbandono e desolazione.