Scuole, non c’è la riapertura parziale rinviata al 4 dicembre
di Gianni Amodeo
Non se ne fa nulla. Ed era programmata, con le modalità della didattica di presenza per domani – mercoledì 25 novembre- la riapertura parziale per i plessi degli Istituti di Scuola dell’infanzia e per le prime classi di Scuola primaria. Una previsione di recupero di normalità, la cui valenza attuativa era strettamente correlata e subordinata all’acquisizione di dati rassicuranti sull’andamento epidemiologico del fenomeno pandemico del Sars–CoV2 in ambito regionale; dati, che dovevano scaturire dalle risultanze dello screening indetto e promosso su base volontaria , coinvolgendo nell’arco di appena due settimane per complessive quattro turni le bambine e i bambini, il personale docente e i genitori interessati. Un’operazione da realizzare nei presidi drive–in dislocati sui territori, con allestimento, gestione e disponibilità di personale medico- sanitario sotto le dirette responsabilità delle competenti Aziende sanitarie locali, secondo il calendario di accoglienza quotidiana e le prenotazioni previste.
Ma l’operazione “disegnata” sulla carta non ha corrisposto alle aspettative. Un fallimento integrale, sia per la partecipazione risultata relativamente ridotta, sia per una lunga serie di disservizi e di inadeguatezze organizzative, per non dire delle lunghe file d’attesa affrontate per due e tre ore da persone che, pur regolarmente prenotate, non si son potute sottoporre al prelievo-tampone per … mancanza di personale, e dei tempi affrettati, com’è avvenuto nel caso del drive–in attivato nella località Fusaro, ad Avella, in cui l’ultimo turno di screening è stato realizzato domenica. Una condizione generalizzata che s’è verificata sull’intero territorio della Campania, rendendo oggettivamente impossibile al personale competente delle Aziende sanitarie locali e alla stessa Unità di crisi regionale anti Covid–19 di vagliare con attenta e dovuta tempestività gli esiti dello screening realizzato, pur con i limiti e le incongruità poste in risalto, dandone comunicazione agli Enti locali; esame, per verificare la sussistenza o meno di elementi di generale “rassicurazione” sull’andamento epidemiologico sui territori, definendo un prospetto tempestivo e completo sulla situazione in atto.
Uno screening, quello concluso ieri in tutti i drive–in, che, a conti fatti, è risultato un vuoto a perdere, per una mobilitazione inutile, lasciando, però, alle amministrazioni comunali e, direttamente ai sindaci per le funzioni che esercitano in materia di sanità pubblica, la facoltà di autorizzare domani la parziale riapertura delle Scuole, annunciata le scorse settimane dal presidente della Regione– Campania, Vincenzo De Luca. La stessa Unità di crisi regionale – “liberando” se stessa e la presidenza della Regione–Campania da oneri specifici- ha, in pratica, dato campo libero ai sindaci di optare per la riapertura o per non autorizzarla affatto. Le ragioni della prudenza e le esigenze della sicurezza sociale – in assenza di un quadro esaustivo di rassicurazione sullo stato della contagiosità della pandemia , certificato dallo screening eseguito- hanno indotto la gran parte dei Comuni della Campania, a rinviare la ri–apertura parziale delle Scuole dell’infanzia e delle prime classi con le modalità di presenza a tempi migliori per la prima settimana di dicembre. Una decisione ponderata e focalizzata sotto tutti i profili e in modalità web dai sindaci dell’ Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio, la stesura delle specifiche ordinanze, rinviando la riapertura al 4 dicembre. Una data, che per la Campania potrebbe coincidere, come si ritiene più che probabile, con l’osservanza di misure meno restrittive delle attuali, vincolate dalle condizioni di zona–rossa. Un’ipotesi, tenendo presente che gli eventuali allentamenti delle restrizioni, sono correlati, sul piano scientifico, con l’analisi dell’andamento epidemiologico del Sars–CoV2 e con lo stress delle strutture ospedaliere, e,sul piano politico, con i meccanismi di tutela possibile delle attività economiche e produttive. Una sintesi tutt’altro che agevole da comporre, sapendo in ogni caso confidare in un futuro migliore e di operosa solidarietà.
“I Comuni- spiega l’avvocato Marco Santo Alaia, sindaco di Sperone– sono impegnati costantemente, per dare supporto morale e sociale ai cittadini e alle famiglie in una situazione difficile, che richiede forte spirito di coesione e collaborazione. E nessuno, tra sindaci e amministratori, si tira indietro rispetto ai doveri morali e agli obblighi istituzionali. Considerando, tuttavia, la vicenda della riapertura parziale delle Scuole con la didattica di presenza, lo screening aveva una funzione considerevole, ma come sindaci e cittadini senza conoscenze certe, non potevamo autorizzarne la riapertura domani. L’Asl Avellino poteva e doveva fare di più, pur riconoscendo la complessità dello stato di emergenza in cui opera”.
“Le decisioni dei sindaci-aggiunge la professoressa, Luigia Conte, dirigente dell’Istituto comprensivo “Manzoni” di Mugnano del Cardinale, Sirignano e Quadrelle– sono comprensibili e da condividere. La Scuola come Istituzione è luogo di formazione culturale e educativa fondamentale per le comunità. Ed è pronta a svolgere in pieno e al meglio il suo ruolo di servizio, che la crisi sanitaria del coronavirus continua a comprimere. Ma prima o poi usciremo dal tunnel”.