di Gianni Amodeo
Dieci anni fa, la cerimonia dell’ordinazione sacerdotale, nella Cattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo, a Nola. Un passo compiuto dopo un lungo cammino ravvivato dalla fede fin dall’adolescenza, punteggiato dall’attiva partecipazione alle molteplici iniziative della Gioventù d’Azione Cattolica cittadina, particolarmente fiorente e dinamica negli anni ’50 del secolo scorso; iniziative, di cui è stato un artefice e protagonista diligente specie nell’organizzazione e nella sistemazione logistica dei campeggi – oltre che da provetto cuciniere- che in estate- extra moenia– coinvolgevano un po’ tutti i ragazzi e i giovani della Giac.
E sono restati memorabili, avventurosi e fantastici – per color che li hanno vissuti e con… poche decine lire d’epoca- i campeggi allestiti in quel di Conca dei Marini, lucente gemma di mare pregiata non ancora asfissiata dal turismo rutilante e …danaroso dei nostri giorni, e tra i Monti del Partenio, con predilezione per la splendida Acqua Fidia con il suo sontuoso abbeveratoio d’acqua sorgiva per le placide greggi – in quel di Mercogliano-non ancora invasa da strade d’accesso asfaltate né tormentata come ora dalle… auto violatrici dei silenzi dei boschi e base di partenza per diuturne e agili escursioni nella vicina Montevergine o a Campo Maggiore, noto anche come Campo ‘e Summonte, caratteristico per la sua straordinaria fonte dall’impetuoso flusso d’acqua, ch’è gelida persino quando ferve e arde la calura ferragostana.
Un autentico cammino di fede, quello fatto da don Franceschino Tulino, ma anche di esperienze nella serenità della vita famigliare e coniugale, accompagnate dal lavoro nel pubblico impiego, fino all’approdo al diaconato. Un percorso, che don Franceschino Tulino ha condotto con quello spirito di semplicità e di umana disponibilità, che gli sono congeniali e connaturate.
Per la circostanza festa d’omaggio a don Franceschino Tulino nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano, con celebrazione eucaristica officiata dal vescovo di Caserta, monsignor Giovanni D’Alise. C’era il clero locale e c’erano tanti parenti, fra cui le sorelle, suor Pina, fondatrice dell’associazione Mariam Fraternità, che svolge una significativa azione umanitaria in Eritrea e suora Agnese, Madre superiora delle Canossiane del Convento di Avella; e c’erano anche tanti amici, tra cui la folta delegazione della comunità parrocchiale della Madonna del Carmine della città dei Gigli, dove ha operato nei primi anni di vita sacerdotale. E delle fasi salienti della Festa, ecco il foto-servizio realizzato da Enrico Stago.