Le strategie dell’immunoterapia, il primato della prevenzione, la forza della ricerca. La Musica nell’incanto della classica marimba e del glock con il Quartet di Claudio Palmieri
di Gianni Amodeo – Foto di Enrico Stago
Medicina nella declinazione della convincente e cristallina divulgazione, coniugata con la Musica delle coinvolgenti ed emozionanti suggestioni che regalano le percussioni- ora soft come soffici piume, ora di intensa sonorità- sulle vibranti tastiere della classica e gioiosa marimba africana e dell’incalzante glock, con la ritmata scansione dei vellutati tocchi a palma di mano aperta sui tamburi.
Un mix di composite valenze fuse al meglio dell’espressività comunicativa che sa parlare alla mente e ai sentimenti, stimolando e ravvivando quello spirito di conoscenza ch’è luce di vita e impulso alla civile convivenza, oltre che amore per l’arte e l’armonia che le dà alimento e linfa. Un mix di spiccata efficacia significativa e coinvolgente per la rilevanza degli argomenti trattati per il benessere individuale e per il benessere comunitario. Ed il merito precipuo , per esserne stati interpreti e testimoni, spetta alla giovane Teresa Milite e al meno … giovane ma sempre versatile Carmine Ferrara, medici specialisti in Oncologia, l’una all’inizio della carriera professionale, l’altro che vanta un lungo cursus di umane esperienze professionali maturate nel Dipartimento diretto dal professore Cesare Gridelli, al “San Giuseppe Moscati”, ad Avellino. Una conversazione aperta ed esaustiva, quella che hanno animato e sviluppato, impreziosita dalla trama degli intermezzi musicali dal brillante ed estroso Quartet, formato da Claudio Palmieri, che lo coordina e dirige con maestria, Egidio Conte, Michele Gambardella e Salvatore Sorriento, giovani e giovanissimi talenti – diplomati nei Conservatori musicali di Avellino e Napoli – e di certo un’interessante espressione della cultura musicale nostrana, che si vale dell’apporto della formazione di base che lievita bene negli Istituti comprensivi del territorio, catalizzando l’interesse delle nuove generazioni. Un Quartet in bella crescita che vanta già un’importante e applaudita serie di pubbliche ed originali performance concertistiche all’insegna della musica a percussione.
Sono stati- questi- i tracciati, sui quali ha preso forma e contenuto l’approccio di conoscenza con gli aspetti basilari de “L’immunoterapia e le nuove frontiere di contrasto e per meglio curare le patologie tumorali”, filo conduttore del Focus, svoltosi nei locali del Circolo socio-culturale L‘Incontro e coordinato dall’avvocatessa Giusy De Laurentiis. Un approccio rischiarato dalla luce degli studi e delle importanti scoperte dello statunitense James P.Allison e del giapponese Tasuku Honjo, insigniti il primo ottobre dall’Accademia svedese del Premio Nobel dell’anno per la Medicina .
Un grammo di prevenzione con diagnosi precoce aiuta più dei cicli di cura
I tasselli posti da Allison e Honjo nella ricerca sull’ immunoterapia e sulla sua efficacia applicativa costituiscono un fattore di svolta nel contrasto e nella cura migliore possibile del cancro – spiegava la dottoressa Teresa Milite- anche se è ancora lungo il cammino che la medicina è chiamata a percorrere, per debellare il male del secolo scorso e dell’attuale per le diversificate patologie multifattoriali da cui è connotato, ma di certo aiutano a ben sperare. E su questa premessa, con il supporto di schede in powerpoint rivisitava le modalità terapeutiche praticate per lungo tempo per il contrasto al cancro, dalla distruttiva e radicale invasività chirurgica all’aggressività radioterapica, per approdare alla pervasiva chemioterapia con i progressivi e graduali miglioramenti d’interventi mirati, grazie alla produzione di farmaci coerenti con gli sviluppi della ricerca scientifica; modalità- quest’ultima- ormai in fase di superamento. E’ un percorso, quello che si viene delineando significativo e importante- chiariva- soprattutto se si considera che l’indice di mortalità relativizzato alla popolazione di tutti i Paesi e standardizzato alla variazione dell’età cala di anno in anno per tutti i più aggressivi e virulenti tumori, nonostante la loro diffusione su scala mondiale e ai correlati crescenti indici di incremento demografico.
In particolare, articolati e ben esplicativi erano i passaggi che Milite dedicava alle scoperte di Allison e Honjo, i cui studi hanno condotto a identificare i meccanismi, con i quali le cellule del sistema immunitario sono in grado di attaccare e depotenziare, fino a debellarle, quelle tumorali, dando impulso e spazio a terapie innovative, ancorate agli studi metodici e alla ricerca permanente e diffusa. E le risposte applicative di contrasto e cura verso l’aggressivo e invadente melanoma in stato avanzato rappresentano la rilevante testimonianza degli apporti che possono venire dall’immunoterapia.
Un dato- quello rilanciato e compiutamente valorizzato da James e Honjo- su cui si soffermava il dottor Ferrara ripercorrendo le sperimentazioni compiute all’inizio del ‘900 proprio sul versante dell’ immunoterapia da William Coley, scienziato e medico statunitense, marcandone l’attualità e l’incidenza curativa che può esercitare su vasto raggio. Punto di forte riflessione nell’intervento di Ferrara, era costituito dalla portata degli esiti e degli orizzonti che la ricerca scientifica genera sempre più spesso con positivi riscontri, a cui, però, non corrisponde in tempi parimenti congrui e rapidi la produzione dei relativi farmaci per la corrispondente pratica terapeutica, convalidata in fase di ricerca e sperimentazione. Un gap che si può rimuovere e superare- evidenziava Ferrara – con politiche mirate e attente al potenziamento e al miglioramento della rete della sanità pubblica e della comun salute, dando risalto ai presidi territoriali, secondo le istanze della società democratica, aperta ed evoluta. E su questa traccia Ferrara apriva un interessante squarcio sui valori della qualità della vita sociale strettamente con la qualità dell’ambiente, la cui responsabilità investe sia le Istituzioni per la generalità degli interessi comuni rappresentati e da tutelare sia i cittadini. Due campi interattivi, in cui si colloca il contesto di utile e proficuo contrasto alle patologie tumorali.
E per il dettaglio conclusivo del Focus, ecco i brani sciorinati nel repertorio eseguito alla perfezione dal Quartet di Claudio Palmieri. Odissea veneziana. La vita è bella. Libertango. Competine doutre. Raindance. Dispute. Asturias. River flows in you.Viva la vida.