È stato chiamato «l’altro dopoguerra» il periodo vissuto dall’Italia meridionale e Roma tra il luglio del 1943, quando gli alleati sbarcano in Sicilia, e il maggio del 1945, quando la guerra finisce. Un lungo periodo, segnato dal procedere lento della linea del fronte verso nord, con combattimenti accaniti, violenze, atti di resistenza. Ma anche un vitale, caotico, difficile ritorno alla pace e alla libertà. La presenza ingombrante degli alleati, il ritorno dei partiti, delle radio, della stampa libera, la voglia di normalità e di divertimento, e poi la fame, la prostituzione, il banditismo, le marocchinate, la criminalità. Attingendo a lettere, diari, corrispondenza censurata, relazioni delle autorità italiane e alleate, giornali, canzoni, film, il libro compone un racconto corale, colorato, curioso e in tanti dettagli inedito di quell’Italia che per prima si affacciava al dopoguerra. È questo il contenuto che l’autore del testo che Mario Avagliano, campano, di Cava dei Tirreni, ha presentato questa mattina presso l’istituto “Giovanni XXIII – Parini” dal titolo: “Paisà, sciuscià e segnorine. Il Sud e Roma dallo sbarco in Sicilia al 25 aprile”, scritto insieme a Marco Palmieri. Mario Avagliano è un giornalista e storico, collabora alle pagine culturali del «Messaggero» e del «Mattino»; tra i suoi libri: Generazione ribelle. Diari e lettere dal 1943 al 1945 (Einaudi, 2006), Il partigiano Montezemolo (Baldini+Castoldi, 2012), 1948. Gli italiani nell’anno della svolta (con Marco Palmieri, Il Mulino 2018).
Dopo il benvenuto del dirigente Scolastico Vincenzo Serpico, che ha ringraziato l’autore che ha accettato l’invito di presentare il suo testo presso la scuola da lui diretta ha dato il benvenuto ai presenti, gli studenti delle classi terzi, ha lasciato il microfono all’autore. Avagliano ha iniziato ad illustrare il suo ultimo lavoro evidenziando che le sue fonti sono principalmente lettere dei soldati alle famiglie e diari. Un racconto di una storia di guerra che purtroppo negli ultimi giorni sembra essere diventata di nuovo attuale con il conflitto in Europa tra la Russia di Putin che ha invaso l’Ucraina. Con una serie di slide ha raccontato quel periodo drammatico che vedeva il mondo è in particolare l’Italia in guerra. Letti dagli studenti dei passi del libro su saccheggi perpetrati dai tedeschi nelle aree irpine e campane con tutto quello che poi ne derivava con stupri e uccisioni. Una storia, quella raccontata dall’autore, che riguarda molto da vicino il territorio che ci circonda. Anche nel ’43 c’erano gli sfollati così come accade oggi in Ucraina, analogie che sono purtroppo uguali a tutte le guerre. Un testo tutto da leggere per non dimenticare quello che era l’Italia in quel periodo e per far conoscere ai più giovani un periodo difficile che si speri non torni più.