La tua opinione in merito alle dimissioni di Andrea Crisci? Ne sono spiacevolmente sorpreso. Andrea è un giovane preparato, serio e appassionato, che ha portato alla festa entusiasmo e nuove energie. Memorabile la serata con la banda che, dai balconi del comune, si esibiva davanti a un folto pubblico in festa. Devo dire , però, che a prescindere dalle belle idee innovative e nel solco della tradizione io, un anno fa, non apprezzai le modalità della sua elezione, avvenuta con una prova di forza incompatibile con le finalità dell’Associazione e con lo spirito unitario della Festa. Le conseguenze furono rovinose: il direttivo spaccato in due e dimissioni di 6 componenti su 13. Fu un grave errore e io lo segnalai pubblicamente e con grande chiarezza. Ma, ribadisco, le sue dimissioni costituiscono una grave perdita per la nostra festa.
Il direttivo ha anche annunciato che Stefano Guerriero sarà il nuovo presidente. Approvi questa decisione? Assolutamente no e ne sono sconcertato. Credo non sia un atteggiamento che vada a favore dello svolgersi della festa, sarebbe auspicabile una messa a disposizione delle loro cariche a favore di tutta la comunità e della Festa stessa. La loro convinzione di poter continuare a “dirigere” come direttivo la festa non ha alcun fondamento. La nomina è sbagliata a norma di Statuto ma, soprattutto, non è legittimata dalla realtà dei fatti: i 4 componenti su 13 ancora in carica (9 si sono dimessi) non rappresentano più il “movimento popolare” nella sue varie componenti che si stringe e si attiva intorno alla festa. Per loro stessa ammissione, al momento della elezione, sono “estranei” alla lunga storia della festa. Mi permetto di ricordare che l’Associazione Maio è nata negli anni ottanta per difendere, valorizzare e tramandare la Festa. Raccogliere e governare le energie e i contributi di tutti è la sua missione ed il direttivo ne costituisce l’anima e svolge una funzione di servizio. Per tale motivo c’è una regola non scritta ma sempre rispettata (perlomeno fino a un certo punto). Il direttivo, di buona norma, dovrebbe sempre essere eletto all’unanimità, coinvolgendo tutti coloro che, appassionati e fedeli di S. Stefano, si sentono di partecipare e dare una mano. Due sono, dunque, le condizioni fondamentali: deve rappresentare tutto il variegato movimento che ruota intorno alla festa e deve essere unito. Dopo le dimissioni del Presidente Crisci le rimanenti quattro persone sono in stridente contraddizione con questi principi, che costituiscono un bene prezioso prioritario rispetto a qualunque altra scelta.
Che cosa pensi debba essere fatto? Ripeto, le cariche dovrebbero essere legittimate da un’Assemblea convocata appositamente e occorre attivarsi: i tempi sono stretti, la Festa è alle porte. Se i restanti componenti del direttivo, come dichiarano, hanno a cuore la festa del Maio, i suoi valori fondanti e il clima di serenità, di unità e di gioia che caratterizza il clima della festa a Baiano, hanno il dovere morale di prendere l’unica decisione possibile: farsi da parte e convocare loro stessi l’assemblea dei soci per nuove elezioni (sarebbe d’uopo che anche la loro riconferma debba essere votata dall’assemblea). Stefano Guerriero non può essere nominato da un direttivo delegittimato e squalificato, cioè minoritario (nel senso che ha perso la sua qualifica).
Come vede il futuro della Festa del Majo? L’anno scorso è stato “eccezionale” per due fatti straordinari: la meritoria approvazione in Consiglio comunale della carta del Majo e l’eliminazione dei pericolosissimi spari di pomeriggio. Finalmente abbiamo potuto vivere la festa in un clima felice anche nel pomeriggio: un passaggio storico. Questi due fatti ci devono convincere che sono maturi i tempi per scrivere un nuovo capitolo della festa: io porto avanti l’idea della nascita di una Fondazione facente capo alla stessa Amministrazione e che coinvolga tutte le associazioni. E’ il modo per disegnare un radioso futuro per le nostre tradizioni. Spero che questo avvenga (e mi impegnerò per questo).