di Gianni Amodeo
Fotoservizio di Enrico Stago
POSITIVO BILANCIO SOCIALE, CON RESIDUO ECONOMICO ATTIVO SARA’ DEDICATO ALLA SISTEMAZIONE DEGLI “INTERNI” DELLA CHIESA PARROCCHIALE
Quattro giornate del programma civile dedicate ai festeggiamenti patronali in onore di Santo Stefano protomartire della cristianità; quattro giornate vissute dalla comunità cittadina con intensa animazione, superiore ad ogni più rosea aspettativa dello stesso Comitato promotore e organizzatore delle manifestazioni e delle iniziative, che hanno caratterizzato i contenuti del l’agenda proposta, superando gli imprevisti, con cui si è dovuto misurare, in particolare per lo spaventoso episodio che ha coinvolto la banda musicale Città Gioia del Colle con il pullman su cui viaggiava proprio verso Baiano e distrutto da un incendio. E senza tralasciare il black-out di energia elettrica, che venerdì ha fatto ritardare di qualche ora l’attesa esibizione canora di Gianluca Capozzi, protagonista di un’autentica performance in piazza Santo Stefano raccontata con puntualità da Michele Amato. Una gradevole performance arricchita d’applausi in una cornice di pubblico strabocchevole come quella registrata per l’esibizione-spettacolo de IParia’ e il concerto del soprano Emma Viscardi autentico revival della canzone napoletana classica. E un capitolo a sé è stato quello del Grande concerto della Città di Ailano, che, di fatto, ha sostituito il “Città di Gioia del Colle” negli appuntamenti in cui doveva esibirsi.
Una trama di eventi, scandita dagli spettacoli di animazione per i bambini e le bambine, dal culto dei battenti e dalla Giornata dedicata agli emigrati che di abitudine fanno ritorno nella terra natia per i festeggiamenti patronali ed organizzata dal Circolo sociale. E il contenitore dell’intera Macchina di festa è stato costituito dalle artistiche e ammirevoli luminarie ad arco, che per tre serate consecutive l’hanno resa suggestiva. Uno spettacolo a se stante, allestita dalla dittaBlasi di Grottolella, un nome e una garanzia di qualità nel setto
“E’ stato fatto un buon lavoro-spiega Giuseppe Montella, il giovane presidente dell’Associazione “Comitato Festadi Santo Stefano” – e l’impegno di tutti i componenti del Comitato è stato costante e metodico; impegno, che abbiamo conciliato con il lavoro che svolgiamo di norma ogni giorno. Lo abbiamo fatto per devozione verso il Santo Patrono e per onorare gli obblighi assunti, una volta assunto l’incarico di organizzare la Festa. Il bilancio sociale è positivo, mentre sul piano economico un grande e forte ringraziamento va all’intera cittadinanza che ha concorso a far realizzare la Festa –aggiunge Montella– siamo stati attenti alla spesa anche dei centesimi ed abbiamo realizzato alla fine un residuo attivo. Possiamo ritenere di aver raggiunto l’obiettivo prefisso”.
E quello del “residuo economico attivo” iscritto nei “conti”, viene spiegato dai componenti del Comitato, è il riconoscimento per la proficua e capillare opera compiuta nella raccolta delle offerte. Ma l’aspetto interessante della chiusura del bilancio sociale con l’avanzo di gestione è dato dalla concorde volontà di utilizzare il “residuo economico attivo”, per compiere dei lavori di sistemazione all’interno della Chiesa parrocchiale di Santo Stefano su alcune pareti e sugli intonaci di rivestimento di alcuni pilastriche si sono venuti gonfiando negli ultimi anni; intonaci realizzati con i lavori del dopo-terremoto e forse gonfiati dall’improprio o eccessivo utilizzo di additivi.
Un’operazione, quella annunciata, che si pone in linea di continuità con le scelte dei Comitati di Festa, operativi nel 1998, nel 2000, con la presidenza di Stefano Guerriero, coadiuvato da Giacomo Piccirillo, prematuramente scomparso ed era maresciallo dell’Esercito italiano, Giovanni Capiluongo, Giacchino Candela, nel 2002, con la presidenza di Lucio Napolitano. I festeggiamenti patronali di quegli anni generarono interessanti residui economici attivi, che furono appostati con vincolo su Libretti di risparmio postale; furono risorse economiche che si utilizzarono per realizzare il Grande affresco pittorico, che racconta la lapidazione del Proto martire impressa ad ampio squarcio sul soffitto della Chiesa parrocchiale che gli è dedicata. Un racconto pittorico semplice e incisivo, opera del Maestro d’arte e composizioni sacre, Cacace, della vicina SanVitaliano.
Un’importante esperienza per i componenti del Comitato in larga parte novellini. Ed è opportuno far ne la meritoria citazione. Sono, Giuseppe Montella, il presidente citato, Stefano Albertini, segretario, Armando Peluso, cassiere, Gaetano Campanile, Stefano Gimmellli, Nicola Cannuto, Felice Maietta, Virgilio Candela, mentre l’ingegnere Susanna Maria Vigliotta ha curato la redazione del Piano di sicurezza previsto dalle normative. Una mano fortemente operativa al giovane team del Comitato è stata data da Stefano Campanile, paziente e soprattutto puntuale come un orologio elettronico, in giro per piazza Napoletano e piazza IV Novembre con la caratteristica “cassettina” di raccolta delle libere offerte domenicali, fossero pure di qualche decina di centesimi con l’immancabile consegna di “immaginette” del Protomartire con aureola e in filato nella tipica e inconfondibile tunica cremisi. Un personaggio, a suo modo, Stefano Campanile.
“Il Comitato- afferma Stefano Guerriero, il decano degli organizzatori dei festeggiamenti patronali- ha fatto sacrifici notevoli, ma soprattutto ha operato con costanza sapendo conquistare l fiducia della cittadinanza. Formato da giovani umili e onesti- conclude Guerriero-ha reso i festeggiamenti godibili sotto tutti i profili. E si può fare anche di più e meglio”.