Sono due, i bambini, provenienti dall’Ucraina martoriata e devastata dalla guerra, già inseriti nelle quarte classi del plesso della Scuola primaria del Giovanni XXIII. Un percorso di integrazione che tra qualche giorno sarà compiuto da altri tre bambini, una volta esperite le procedure previste dalle disposizioni ministeriali e prefettizie, e così a seguire. Sono bambini che insieme con le mamme e , in qualche caso, con le sorelle vivono già da alcune giorni l’amorevole ospitalità di alcune famiglie locali, resesi disponibili verso le tante famiglie in fuga dai traumi e dalla tragedia della guerra che distrugge e devasta le loro città, i loro villaggi e borghi.
Calda ed affettuosa l’accoglienza che la comunità scolastica del plesso di via Angelo Scafuri ha reso ai nuovi arrivati. Un saluto d’amicizia e di fratellanza, come solo bambine e bambini sanno dare con la loro innata e schietta spontaneità, che aiuta a vivere, vincendo sofferenze e dramma.
“ L’ inserimento dei due bambini nelle quarte classi della “Primaria”- spiega il professore Vincenzo Serpico, dirigente del Giovanni XXIII– è dettato, per un verso, da curriculum formativo ch’è ben significativo, e, per l’altro verso dall’applicazione delle disposizioni del Ministero della pubblica istruzione per coloro che non hanno padronanza della lingua italiana. Una condizione – questa – che richiede il supporto della figura professionale del Mediatore culturale, potenziando al meglio l’azione didattico- educativa dei docenti. Di certo, la Scuola, il competente Ministero, le Istituzioni locali vivono l’impegno della solidarietà- conclude Serpico – in modo concreto e fattivo, in sintonia con l’intera comunità cittadina e le famiglie”.