Il sequestro effettuato l’altro giorno nel baianese di una cava da parte dalla Guardia di Finanza, grazie anche al Reparto Operativo Aeronavale di Napoli, congiuntamente a quelli del Comando Provinciale di Avellino ed a tecnici dell’ARPAC e del Genio Civile, ha fatto il giro delle testate giornalistiche non solo locali ma anche nazionali. L’intervento è scaturito a seguito di diversi sorvoli dei mezzi aerei in dotazione al reparto di volo campano che, grazie alla sensoristica di ultimissima generazione istallata a bordo degli elicotteri PH139-D, fiore all’occhiello della industria nazionale del settore, hanno permesso di mappare il territorio interessato, evidenziando le alterazioni alla morfologia di un area sottoposta a vincolo paesaggistico, provocate dall’irrazionale attività imprenditoriale posta in essere che, tra l’altro, ha causato, in spregio ad ogni normativa a tutela dell’ambiente, la deviazione irreversibile del percorso e profilo naturale di un alveo presente su un versante collinare andando a ferire ulteriormente un territorio da sempre a rischio idrogeologico.
Sul punto è intervenuto il primo cittadino del comune di Baiano Enrico Montanaro, che ha tenuto a precisare che erroneamente i comunicati stampa indicavano il suo paese come territorio in cui insiste la cava sequestrata che invece ricade nel comune confinante di Sperone.